Mercato e competitività: l’Unione europea accoglie i rapporti Draghi e Letta

Tracciate le linee guida delle istituzioni europee per i prossimi anni

Viktor Orban e Charles Michel (Foto Consiglio europeo)
Viktor Orban e Charles Michel (Foto Consiglio europeo)

“Di fronte a nuove realtà geopolitiche e sfide economiche e demografiche, noi, leader dell’Unione europea, siamo determinati a garantire la nostra comune prosperità economica, a rafforzare la nostra competitività, a rendere l’Ue il primo continente al mondo a impatto climatico zero e a garantire la sovranità, la sicurezza, la resilienza e l’influenza globale dell’Ue”.

Parole roboanti quelle che introducono la “Dichiarazione di Budapest sul nuovo accordo europeo sulla competitività” con la quale si è chiuso ieri il Consiglio europeo informale di Budapest.

Il tema della competitività

Al centro dell’attenzione era posto il tema della competitività (oltre, ovviamente, i temi imposti dalla cronaca, prima fra tutti la vittoria di Trump negli Usa). I 27 leader Ue hanno ascoltato Mario Draghi, autore del Rapporto sulla competitività. Poi nel loro documento hanno scritto: “Sulla base del lavoro iniziato a Versailles e proseguito ulteriormente a Granada, Bruxelles e nell’Agenda strategica, renderemo l’Unione più competitiva, produttiva, innovativa e sostenibile, basandoci sulla coesione economica, sociale e territoriale e garantendo convergenza e parità di condizioni sia all’interno dell’Unione che a livello globale”.

“Accogliamo con favore i rapporti ‘Molto più di un mercato’ di Enrico Letta e ‘Il futuro della competitività europea’ di Mario Draghi che identificano sfide critiche e formulano raccomandazioni orientate al futuro. Forniscono una solida base su cui faremo progredire ambiziosamente il nostro lavoro”.

“Cogliamo il loro campanello d’allarme. È fondamentale che colmiamo urgentemente il divario di innovazione e produttività, sia con i nostri concorrenti globali che all’interno dell’Ue. Lavoreremo in unità e solidarietà a beneficio di tutti i cittadini, le aziende e gli Stati membri dell’Ue”.

E più avanti scrivono: “Il business as usual non è più un’opzione. Oggi, sottolineiamo l’urgente necessità di un’azione decisa per affrontare queste sfide”.

Gli impegni presi

Seguono alcuni elementi chiave e impegni: “1. Intensificare i nostri sforzi per garantire un mercato unico pienamente funzionante e sbloccare il suo pieno potenziale come motore chiave per l’innovazione, gli investimenti, la convergenza, la crescita, la connettività e la resilienza economica. A tal fine, invitiamo la Commissione a presentare, entro giugno 2025, una nuova e completa strategia. […] 2. Adottare misure decisive verso un’Unione del risparmio e degli investimenti entro il 2026. […] 3. Garantire il nostro rinnovamento industriale e la decarbonizzazione e consentire all’Ue di rimanere una potenza industriale e tecnologica”.

La Dichiarazione di Budapest prosegue con altri temi e priorità: “4. Avviare una rivoluzione della semplificazione, garantendo un quadro normativo chiaro, semplice e intelligente per le aziende e riducendo drasticamente gli oneri amministrativi, normativi e di rendicontazione, in particolare per le Pmi”. “5. Aumentare la nostra prontezza e capacità di difesa, in particolare rafforzando di conseguenza la nostra base tecnologica e industriale di difesa. A tale riguardo, l’Alto rappresentante e la Commissione presenteranno senza indugio opzioni sviluppate per finanziamenti pubblici e privati. Sfrutteremo inoltre il potenziale dell’industria spaziale. 6. Mettere l’Europa in prima linea nella ricerca e nell’innovazione a livello mondiale, in particolare nelle tecnologie dirompenti, e raggiungere il target di spesa del 3% del Pil in ricerca e innovazione”.

Energia, clima, tecnologia

Seguono indicazioni sulla “sovranità energetica strategica” per la “neutralità climatica entro il 2050”; sull’economia circolare, sul rafforzamento delle capacità tecnologiche, sulla valorizzazione delle “competenze per promuovere posti di lavoro di alta qualità in tutta l’Unione”.

Ulteriori aspetti toccano il commercio internazionale, il settore agricolo, per poi concludere: “La necessità di una risposta unitaria non è mai stata così impellente. Invitiamo tutte le istituzioni dell’Ue, gli Stati membri e le parti interessate a implementare e realizzare con urgenza questo nuovo accordo europeo sulla competitività.