Dal Mondo
Missili balistici su Kyiv
(da Mukachevo) “Bombardano Kiev e tutta l’Ucraina mentre si sta avvicinando la Settimana Santa. I russi si sono risvegliati e ci stanno preparando a celebrarla bene. Hanno attaccato Kyiv anche questa mattina”.
È la testimonianza presa a caldo dal Sir di monsignor Oleksandr Yazlovetskyi, vescovo ausiliare di Kyiv-Zhytomyr e presidente della Caritas-Spes Ucraina. Due potenti esplosioni si sono avvertite questa mattina nella capitale ucraina. Per fortuna la difesa aerea ucraina ha funzionato ma frammenti di missili sono caduti nei quartieri di Pechersk, Solomyansk e Darnytsk della capitale. Sul posto stanno ancora lavorando squadre di polizia, medici e soccorritori del Servizio statale di emergenza. I frammenti hanno parzialmente distrutto l’Accademia statale di arti decorative e applicate e design della capitale intitolata a Mykhailo Boychuk. Il Servizio di emergenza ha poi fatto sapere che a seguito dell’attacco, sono 7 i feriti nel quartiere Pechersk di Kiev, aggiungendo che due di loro sono state ricoverate in ospedale.
“Stavo camminando nei pressi di piazza Maidan a Kyiv questa mattina – racconta il vescovo al Sir – quando ho sentito esplosioni forti in cielo. Poi sono partite le sirene degli allarmi. Purtroppo i missili balistici arrivano in due minuti, e le sirene non fanno in tempo a dare gli allarmi. Mi sono nascosto sotto un arco, tra due palazzi, nella speranza di sfuggire dai detriti dei missili. Da lì, guardavo la gente passare e mi stupivo che le persone camminavano normalmente, guardavano in cielo ma nessuno si nascondeva o cercava rifugio. Mi sono reso conto allora che da una parte le persone si sono abituate alla guerra, dall’altra parte non hanno esperienza e non sanno cosa può succedere.“Subito dopo le esplosioni in cielo, alcuni pezzi dei missili sono caduti ed hanno colpito dei palazzi tanto che si vedeva chiaramente una colonna di fumo nero salire”.
Ieri con la Domenica delle Palme, si è celebrato anche qui l’inizio della Settimana Santa. “In questo tempo di Pasqua, il nostro desiderio è vivere in pace”, confida il vescovo. “Siamo stanchi di questa guerra. La Croce più grande che portiamo, è che non si vede la fine. E come quando un medico fa una diagnosi ma dà anche un tempo di guarigione. Questo consente di affrontare la malattia con più serenità. Ma sono due anni che siamo attaccati. E sono due anni che non vediamo la fine di questa aggressione violenta e crudele. Questa mancanza di una prospettiva appesantisce le persone”. “Ci stanno bombardando ogni giorno. Non solo l’Ucraina si è abituata a questa guerra imparando a conviverci. Quello che fa male è che anche il mondo si è abituato a questa guerra”. Il vescovo esprime anche una preoccupazione: “il mondo ci sta accusando di cose che non abbiamo mai visto e fatto. Quello che mi stupisce, è che queste voci si diffondono senza essere verificate”. Il vescovo dice di non riferirsi solo alle accuse mosse contro l’Ucraina per l’attentato a Mosca, rivelatesi false, ma anche dall’accusa che l’Ucraina non è aperta al negoziato con i russi. Da qui l’appello di “stare attenti alla propaganda e alle fake news. Di capire chi è l’aggressore e chi la vittima”. Alla domanda se ha un messaggio da dare, il vescovo risponde: “È la preghiera che chiedo sempre, la preghiera per noi, la preghiera perché si fermi questa guerra”.
In un messaggio postato online, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto sapere che “quasi 190 missili di diverso tipo e quasi 140 Shahed” sono stati utilizzati nell’ultima settimana dai russi contro l’Ucraina. Sono state utilizzate “quasi 700 bombe guidate”. “Non c’è stata una sola settimana negli oltre due anni di questa guerra in cui la Russia si sia astenuta dal terrorizzare. E stiamo facendo del nostro meglio affinché il contingente occupante senta la nostra risposta del tutto giusta a questo terrorismo allo stesso modo: ogni settimana, ogni giorno”, ha detto ancora. “Sono grato a tutti i nostri eroi che stanno distruggendo la logistica nemica nei territori occupati. A coloro che sbarazzano la Crimea e il Mar Nero dalla presenza degli occupanti. Questo è un compito difficile, ma i nostri guerrieri lo stanno portando avanti passo dopo passo”, ha concluso Zelensky.