Montiano, riaperto il centro culturale “San Francesco”

Riaperto al pubblico oggi pomeriggio, dopo importanti lavori, il centro culturale “San Francesco” a Montiano. L’edificio è un’antica chiesa, oggi sconsacrata, eretta nel diciassettesimo secolo a fianco di quello che era il convento dei frati minori osservanti.

“Tre anni fa – ha detto il sindaco Fabio Molari – infiltrazioni d’acqua dal tetto ci hanno obbligato a chiudere il centro culturale. Con un finanziamento europeo di 150mila euro sono stati avviati i lavori”, affidati alla ditta Domus di Ariccia (Roma). Gli interventi hanno visto lo scoperchiamento del tetto e la sostituzione delle travi ammalorate. Sono state sostituite anche le vetrate. Le pareti, in accordo con la Sovrintendenza, sono state pitturate con nuovi colori ed è stato ripulito il pavimento.

“In questo recupero – ha spiegato il primo cittadino – ci siamo mossi su tre idee fondamentali: ridare alla comunità un centro culturale più bello di prima, fare di questo ambiente un museo del territorio, inserire opere d’arte conservate in deposito per riportare alla luce la spiritualità di questo luogo”.

Il centro culturale ospita ora un’antica acquasantiera e alcune statue in cartapesta (tra cui un bel sant’Antonio di Padova a grandezza naturale), tolte dall’oblio del deposito comunale, e alcuni reperti storici di epoca romana ritrovati anni fa a Montenovo, da oggi in mostra in due bacheche, i cui contenuti sono stati illustrati dal consigliere comunale Enrico Maria Pedrelli.

“Abbiamo ridonato alla comunità un centro di aggregazione. Mi auguro che le sue porte restino aperte il più possibile”, ha detto il vicesindaco Renato Ridolfi.

Durante le feste, il rinnovato centro culturale ospita, nell’abside, una Natività meccanica della famiglia Gualtieri, in ricordo dei 40 anni del primo allestimento realizzato da Quarto Gualtieri nello stesso edificio, allora riaperto dopo il precedente restauro. Sabato 18 dicembre alle 21 è in programma anche una serata dedicata all’organo callido, “Un’opera da recuperare”, conservata nell’ex chiesa. L’evento è a cura di Nikolas Bolognesi, sovrintendente agli organi a canne nella diocesi di Cesena-Sarsina.

Presente al momento inaugurale anche lo storico dell’arte Massimo Pulini, che si è soffermato nel descrivere l’Annunciazione del Centino, dipinto collocato su una parete laterale dell’ex chiesa. Autore, il Centino, molto attivo nel territorio fra il 1628 e il 1675, a cui Pulini dedicherà una pubblicazione.