Cesena
Non solo accoglienza anti freddo, a Cesena sono tante le iniziative per i senza fissa dimora
Anche chi non può contare sul riparo e sulla serenità di una casa è parte integrante di una comunità. Sulla scia della terza giornata mondiale contro la povertà istituita da papa Francesco, che si celebra il 17 novembre, il Comune di Cesena ha messo a punto una serie di iniziative in collaborazione con le associazioni e i volontari dedicate alle persone senza fissa dimora. In città sono 198 (in netta prevalenza uomini) gli iscritti all’anagrafe in Via delle Stelle: una via che in realtà non esiste ma che risponde all’esigenza di attribuire loro un indirizzo come prevede la legge. Si tratta di un dato in crescita visto che un anno fa erano 148 e circa 70 sono in carico ai servizi sociali.
Tra le iniziative in programma, la mostra fotografica “Immersi” a cura di Raffaella Sacchetti che sarà allestita a Palazzo Albornoz dal 25 novembre fino all’11 gennaio: gli scatti racconteranno i volontari dell’unità di strada “Via delle stelle”, il cui impegno è fondamentale nel contattare i senzatetto nei luoghi della città da loro frequentati. Da gennaio a ottobre di quest’anno sono stati 77 gli interventi, contattate 253 persone per un totale di 742 contatti. “Il servizio è gestito da Asp Cesena Valle-Savio e Opera don Dino e conta una ventina di volontari, tra cui un veterinario che visita e vaccina gratuitamente gli animali dei nostri assistiti”, spiega Fabiola Tinessa, coordinatrice dell’unità di strada “Via delle Stelle”.
In città sono presenti due dormitori: quello comunale di via Strinati che nel periodo in cui le temperature sono più rigide può ospitare fino a 32 persone, e quello di via Vescovado gestito da Caritas e Papa Giovanni XXIII che conta un massimo di 15 posti. C’è poi il centro di accoglienza diurna “La marmotta rossa” in corso Cavour, frequentato giornalmente da una ventina di clochard.
“Cerchiamo di instaurare con gli ospiti una relazione — spiega Emanuele Ortino —. Dalle loro storie di vita emerge l’isolamento in cui si trovano. E così abbiamo pensato di organizzare una giornata a loro dedicata coinvolgendo anche i cittadini in un momento di scambio”. E’ nato così il “Festival di strada” in programma il 21 marzo che prevederà anche una mostra fotografica, giochi dal mondo, proiezione di video e la partecipazione degli studenti universitari.
A gennaio verrà inaugurata in via Madonna del Parto la “lavanderia sociale” che sarà aperta due volte la settimana. “Si tratta di bisogni semplici ma essenziali per la dignità della persona — prosegue Ortino —. Noi forniamo già a queste persone degli indumenti ma con questo vogliamo dare loro la possibilità di migliorare: non aspettare solo di avere qualcosa ma di attivarsi”. Rientra nella cura della persona anche il “Pomeriggio in salone”: servizio di taglio capelli per uomo e donna organizzato una volta al mese dalla Chiesa Sabaoth di Cesena.
Intanto l’Amministrazione comunale si sta adoperando per non farsi trovare impreparata di fronte all’emergenza freddo. “Sappiamo già che i due dormitori presenti in città non basteranno per ospitare i senza fissa dimora nelle notti più fredde e stiamo cercando altri luoghi disponibili tramite l’aiuto delle associazioni” informa l’assessore ai Servizi sociali Carmelina Labruzzo.
“Cesena è percepita come accogliente anche da chi vive in strada e in diversi, provenienti da fuori città, decidono di fermarsi qui — afferma l’assistente sociale comunale Francesco Lucchi —. Ci occupiamo anche dei percorsi per rendere autonome queste persone che corrono due due binari: il lavoro e l’indipendenza abitativa. In particolare elargiamo anche contributi economici per accedere agli alloggi, oltre a quelli per le utenze domestiche. Va detto purtroppo che ci sono tanti alloggi sfitti a Cesena ma spesso indisponibili, in particolare per gli immigrati”.