Notturni nel bosco di Sogliano

Iniziano lunedì 9 luglio con Denis Campitelli i Notturni nel bosco. 

Per tre serate il teatro di Sogliano si trasferisce nei luoghi boschivi, lungo i sentieri naturali, di notte, al buio…e diventa Prova d’Attore / Outdoors

Una proposta che vuole coniugare teatro e paesaggio in luoghi di grande fascino ambientale dove il racconto teatrale si fonde con la natura, creando una forte suggestione, immersi nel silenzio del bosco: D’arborea vita viventi.

Proposte di teatro e narrazione per un pubblico dai 6 ai 99 anni, con un preludio rituale: gli spettatori sono invitati a darsi appuntamento in un luogo di ritrovo stabilito, dal quale poi all’imbrunire partiranno per una breve camminata attraverso i sentieri del paesaggio soglianese per raggiungere insieme il luogo di spettacolo.

L’importante opera per la valorizzazione ambientale realizzata a partire dallo scorso anno dal Comune di Sogliano, dedicata alla rete di itinerari de “I Sentieri dell’Alto Rubicone”, 16 percorsi che si intrecciano tra loro attraverso 155 km di percorsi naturalistici, ha segnato un ulteriore punto di crescita della Comunità. Il processo di valorizzazione che il territorio di Sogliano sta vivendo, soprattutto grazie alla qualificazione dei progetti sul paesaggio e alla crescita qualitativa dell’agro-alimentare, vuole ora essere coniugato anche alle attività teatrali e culturali che in tutti questi anni si sono affermate e consolidate.

Tre spettacoli in programma: 9 luglio, un omaggio a Franco Mescolini reso da Denis Campitelli (che ne fu allievo alla Bottega del Teatro), il quale riadatterà “Shakespeare in dialet”; lunedì 16 luglio il bellissimo ed emozionante Thioro, Cappuccetto Rosso senegalese, una nuova co-produzione di Teatro delle Albe per la regia di Alessandro Argnani, con in scena in un’avvincente e divertente racconto Fallou Diop, Adama Gueye (attori e musicisti senegalesi) e Simone Marzocchi (compositore e trombettista). Infine lunedì 23 luglio, in forma di narrazione, “Zanna Bianca” il nuovo spettacolo teatrale di Luigi D’Elia scritto insieme a Francesco Niccolini.

tefano Bellavista  

La partecipazione agli spettacoli è gratuita. Si consiglia di indossare scarpe e abbigliamento comodi.

A trebbo con Shakespeare

liberamente tratto da Shakespeare in dialét di Franco Mescolini

con Denis Campitelli

Si racconta di come, secondo l’ipotesi di un esimio professore dell’Università di Bologna, nei primi del Novecento, i contadini romagnoli, nelle lunghe serate trascorse nelle stalle per riscaldarsi al tepore delle bestie, solevano recitare Shakespeare. Franco Mescolini scelse, tra le tante, quattro opere del drammaturgo inglese, Re Lear, Otello, Amleto e Romeo e Giulietta, distillando i dialoghi più celebri e importanti. La traduzione in un dialetto romagnolo del tutto personale e dunque fortemente teatrale, consente di rendere più vivaci e immediati i personaggi e le situazioni in cui sono ambientate le loro vicende.