Nuova lista civica alle elezioni comunali: “Cesena in Comune” propone Davide Fabbri sindaco

Dopo aver saltato un turno elettorale nel 2014, quando non si presentò candidato alle elezioni pur avendo contribuito alla nascita della lista civica “Cesena siamo noi” (civici, ex grillini dissidenti e ambientalisti), Davide Fabbri è pronto a ripresentarsi al giudizio degli elettori con una nuova lista civica.

Attorno al nome di Fabbri, che nella sua veste di blogger indipendente non ha mai smesso di interessarsi della cosa pubblica, si sono aggregati già un centinaio di cittadini, sottoscrittori di un appello reso noto questa mattina sui social network.

Il manifesto-appello mira alla costituzione della nuova Lista civica “Cesena in Comune”, progetto politico aperto a tutti gli interessati. Lo slogan scelto è: “Una città dei doveri e dei diritti, non più dei favori”.

Questo il testo:Noi cittadini crediamo che sia indispensabile realizzare una Lista civica plurale, inclusiva, ambientalista da presentare alle prossime elezioni comunali di Cesena del 26 maggio 2019. Vogliamo dare corpo politico ad un’alternativa all’attuale sistema bloccato, con un progetto di contrasto ai centri di potere e agli interessi trasversali della città, che hanno piegato ed eroso la cultura della giustizia sociale e della legalità. L’obiettivo è di dare vita ad una città più equa, più democratica, più accogliente, più responsabile, più partecipata, più informata, e per farlo c’è bisogno di Davide Fabbri. Lo conoscono tutti a Cesena. Stimato, trasparente, amante della giustizia e libero da appartenenze. Cesena ha bisogno di una nuova leadership condivisa e legittimata dall’azione politica e sociale a difesa degli interessi primari della città e della gente; che contrasti le povertà vecchie e nuove; il caso della “politica” ufficiale che ha abbandonato a se stessi i risparmiatori-azionisti della Cassa Risparmio Cesena ed i soci della Banca Romagna Cooperativa è emblematico del distacco fra esigenze reali dei cittadini e interessi della politica. Davide Fabbri è il candidato dei bisogni e dei desideri, dell’impegno sociale e dell’intelligenza creativa. Di chi vuole cambiare pagina. Anzi, cambiare libro.Noi cittadini firmiamo questo appello perché vogliamo contare e costruire un governo della città trasparente e partecipato. Desideriamo scommettere sulle tante intelligenze, forze morali, professionalità, competenze da mettere al servizio della città in maniera disinteressata, in campo aperto, con coraggio e passione.Il progetto della Lista civica “Cesena in Comune” si fonda sulla giustizia ed equità sociale, sulla cultura della legalità, sulla messa in sicurezza del territorio, sul recupero dell’identità agricola di qualità, sulla valorizzazione del patrimonio artistico-culturale, sull’istruzione e sanità pubblica, sul diritto all’abitare, sulla mobilità sostenibile, sull’imprenditoria innovativa, sull’economia legata alla cultura del territorio, sul contrasto alla precarizzazione e insicurezza del lavoro.L’obiettivo di “Cesena in Comune” è quello di restituire alla città fiducia in se stessa, e di investire sulle proprie risorse, qualità e bellezze.Un progetto concreto, realizzabile e contemporaneamente visionario. Per conoscere una stagione straordinaria di risveglio culturale e partecipativo, di sperimentazione di nuove forme di democrazia e di benessere sociale. Noi cittadini ci impegniamo per Davide Fabbri sindaco di Cesena”.

L’appello si può sottoscrivere inviando una mail a: davidefabbriblogger@gmail.com

Consigliere comunale per i Verdi dal marzo 1992 (quando subentrò in corsa all’ecologista Ivano Togni), Davide Fabbri è stato candidato a sindaco quattro volte, restando consigliere per 17 anni fino al giugno 2009.

Nel 1995 la sua candidatura a primo cittadino raccolse il 9,01 per cento in una coalizione tra Verdi e Rifondazione comunista. Nel 1999 (solo Verdi) prese il 4,07 per cento, venendo riconfermato consigliere. Stessa cosa nel 2004 grazie al 4,34 per cento della lista verde. Nel 2009, invece, il 2,36 per cento raccolto dalla sua candidatura a sindaco non gli permise di rientrare tra gli scranni di palazzo Albornoz.

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[articolo aggiornato a causa di un errore nel volume “Uomini ed elezioni dall’Unità d’Italia ad oggi”. Nel 1992 Davide Fabbri subentrò a Ivano Togni e non al fratello Sanzio, come riportato erroneamente nel volume e inizialmente in questo testo]