Nuovo Bufalini, prima pietra nel 2023 (se tutto andrà bene)

L’incarico per la progettazione definitiva ed esecutiva del nuovo ospedale di Cesena è stato firmato questa mattina, in una sala conferenze del Bufalini gremita di dirigenti, tecnici e personale sanitario.

L’opera, da 156 milioni di euro, è stata annunciata a metà del decennio scorso e l’area scelta, 22 ettari affacciati sulla Gronda-Bretella, a poche centinaia di metri dal casello di Villachiaviche, è nota da ben quattro anni. Eppure, se tutto andrà per il meglio, la prima pietra del nuovo ospedale non sarà posta prima del 2023. Tutto il 2021 (e parte del 2022) sarà destinato alla progettazione definitiva ed esecutiva, il prossimo anno sarà bandita la gara d’appalto per i lavori, quello successivo potrebbe partire il cantiere.

Il condizionale è d’obbligo, dato che nel 2019 (al momento di conferire l’incarico per la progettazione preliminare) fioccarono subito i ricorsi degli esclusi: “Poi abbiamo ricevuto il bollino verde dell’Autorità nazionale anticorruzione – ha spiegato il direttore Progettazione e sviluppo edilizio dell’Ausl Romagna Enrico Sabatini – e oggi partiamo per rendere esecutivo il progetto di quest’opera. In un anno dovremmo farcela. Speriamo poi che la gara di appalto possa individuare un esecutore serio e concreto. Una volta avviati i lavori non dovrebbero sorgere grandi difficoltà, dato che l’opera si sviluppa in piano, piuttosto che in verticale, e questo consentirà di far lavorare più imprese sullo stesso asse”.

Caratteristica del nuovo ospedale, pensato immerso nel verde, sarà proprio la sua estensione in orizzontale, con solo due piani oltre al piano terra e al seminterrato. Questo comporterà un maggiore consumo di suolo (10 ettari in più rispetto all’area del Bufalini attuale) ma faciliterà i percorsi e metterà a frutto l’esperienza maturata nel periodo di pandemia (gli ascensori sono considerati un veicolo privilegiato di diffusione dei virus).

“Sarà un ospedale inserito nel territorio – ha assicurato l’architetto Luca Cerruti, responsabile del progetto – che lavorerà per intensità di cura. Al piano terra troverà posto l’emergenza, il primo piano sarà destinato ai pazienti esterni mentre il secondo alle degenze con periodi di sosta maggiore. Tutte le parti che legano i diversi corpi sono aperte e pensate per dialogare con il territorio circostante. Vorremmo dare a Cesena lo stato dell’arte degli ospedali del giorno d’oggi, italiani ed esteri”.

Cerruti lavora per lo studio Altieri, società di ingegneria di Thiene di Vicenza con un’esperienza che supera il secolo e conta centinaia di ospedali realizzati in tutto il mondo. L’Altieri è capogruppo del raggruppamento temporaneo che si è aggiudicato la gara per la progettazione, comprendente anche F&M ingegneria, Cooprogetti, l’ingegnere Luca Sani, Roberto Ravegnani Morosini e Gpa srl.

Tutti i presenti hanno tessuto le lodi del progetto di massima dell’ospedale e della sua collocazione, vicina all’autostrada e baricentrica in Romagna. Il direttore di presidio Carlo Lusenti lo ha definito: “Luogo civico, cattedrale laica a servizio dei cittadini. Un’impresa eccezionalmente complessa, ma segno di speranza”.

L’assessore regionale alla Salute Raffaele Donini ha garantito il sostegno della Regione all’opera, pensata per migliorare la salute “dell’intero bacino della Romagna e non solo”.

Mentre il direttore generale dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori ha ribadito come la nuova opera “dovrà durare diversi lustri, tenendo conto di tutte le prossime evoluzioni tecnologiche”. Carradori si è augurato poi che i lavori del nuovo Bufalini non seguano le sorti dell’ospedale di Cona (Ferrara), il cui completamento ha richiesto 16 anni tra alterne vicissitudini: “servirà la massima attenzione”.

Il vecchio ospedale

E il vecchio Bufalini che fine farà? Già in passato l’Amministrazione aveva assicurato che la piastra servizi (la parte più nuova) sarebbe stata mantenuta e trasformata in casa della salute. Oggi il sindaco Enzo Lattuca è andato oltre, ipotizzando il riutilizzo di diverse ali del vecchio ospedale: “Il nuovo Bufalini, l’ospedale del secolo, dovrà diventare un luogo per gli acuti. Le attività di prevenzione e tutela dovranno stare al di fuori. In questo senso, credo che il vecchio Bufalini rimarrà un punto di riferimento per i servizi sanitari, socio-sanitari e assistenziali del territorio”.

“Oltre alla Piastra e agli spazi dell’attuale Pronto soccorso rinnovato – ha concluso il sindaco – si potranno rifunzionalizzare alcune delle parti più vecchie. Non parlo di degenze simil ospedaliere, ma di spazi da destinare a servizi di ricerca, potenziamento dei servizi territoriali e assistenza agli anziani non autosufficienti. Non ci sarà bisogno di mantenere tutti gli edifici attuali, si potranno eliminare diverse cubature alleggerendo anche il carico urbanistico della zona”.