Nuovo socio cesenate per i Tigers, legami sempre più stretti con la città

“Un anno fa, quando presentammo il nostro progetto a Cesena, eravamo solo dei forlivesi appassionati di basket. Ci chiedevamo se fosse possibile radicare i Tigers a Cesena. Un anno dopo la risposta è più che positiva”.

La migliore risposta alla domanda di Giampiero Valgimigli, presidente della società di pallacanestro, l’hanno data i numeri. Dai 100-120 spettatori in media, nelle prime partite degli Amadori Tigers Cesena, si è passati agli oltre 2mila spettatori a partita negli ultimi incontri al Carisport. Con uno zoccolo duro di tifosi pronto a organizzare un vero “tifo da curva” e tanto interesse degli abbonati nel rinnovare i tagliandi, nonostante l’amarezza per la sfumata promozione in serie A2, mancata di un soffio.

Di questo si è parlato questa mattina in Comune a Cesena, in occasione di una conferenza stampa convocata per presentare l’avvocato Stefano Palazzi, nuovo socio e membro del Consiglio d’amministrazione dei Tigers.

Palazzi, 53 anni non ancora compiuti, seguirà parte dell’attività amministrativa e potrà stringere ulteriormente i legami della società con il territorio: “Ci permetterà di entrare più in sinergia con la città, aprendo ad altri appassionati il progetto Tigers” ha spiegato il vicepresidente Giuseppe Fabbri.

Cosa ha spinto Palazzi ad accettare, al di là dei sentimenti di amicizia nei confronti degli altri soci? “Ho visto una passione crescente. C’è stata una grande risposta da parte dei tifosi e del territorio. Bisogna mantenere e aumentare i livelli di presenza, vedere il Carisport pieno è uno spettacolo”.

“I Tigers sono reduci da una stagione importante – ha aggiunto il vicesindaco Christian Castorri – e l’obiettivo di coinvolgere il territorio e le altre realtà sportive è stato centrato”.

Tanti i ringraziamenti dei vertici Tigers alla famiglia Amadori, alle istituzioni, alle associazioni di categoria e ai cesenati. Nessun ripensamento o voglia di fare marcia indietro, nonostante la società mantenga una propria quota di partecipazione nell’associazione temporanea di imprese per la gestione del Palafiera di Forlì: “L’Ati è nata due anni e mezzo fa, quando ancora non eravamo a Cesena – ha puntualizzato il presidente – con un intento solo finanziario ed economico. Se ne siamo rimasti parte, pur con una presenza simbolica, è stato solo come forma di rispetto nei confronti degli altri partner, la nostra uscita li avrebbe costretti a ripartire da zero con l’iter”.

Al di là della parte societaria, sul versante sportivo i Tigers si troveranno di fronte una stagione che comincia in salita: “Le prime partite del girone saranno in trasferta contro grandi squadre – spiega il direttore sportivo Daniele Foschi – ma siamo determinati e chiediamo il supporto dei nostri tifosi anche fuori casa. Il nome Cesena è comunque importante: questa città, la sua qualità della vita, ci ha aiutato a costruire la squadra convincendo diversi giocatori”.