Nuovo vescovo, ai giovani una preghiera con i testi di Sanremo. Poi intona “Romagna mia”. Il video

Il presule cita i testi del Festival. In dono anche la sciarpa del Cesena

Foto: Sabrina Lucchi

Il nuovo vescovo Antonio Giuseppe Caiazzo ha appena concluso il dialogo con i giovani alla Basilica del Monte con una preghiera che prende in prestito le parole dai testi di diverse canzoni presentate all’ultimo Festival di Sanremo.

Sanremo 2025: “Testi molto belli”

“Ogni anno leggo con attenzione i testi delle canzoni di Sanremo – ha rivelato il presule -. Quest’anno i testi erano molto belli, con contenuti molto profondi. Invece di scrivere una lettera a voi giovani ho pensato di prendere quelle parole, che voi già cantate, e le ho fatte diventare preghiera”.

Di seguito, il testo integrale della sua “Preghiera intercettando il dire giovane”, letta da alcuni giovani.

Una giovane legge la preghiera del vescovo (foto: Sabrina Lucchi)

Signore, se non ti amo fallo tu per me
altrimenti muoio giovane
perché stiamo annegando, naufragando.

Signore, ora che siamo soli mi puoi pure parlare,
non mi giudicare:
sono soltanto un uomo e non ci so fare,
sento quanto tu mi ami, mio Dio,
e tutto questo amore io non lo posso sostenere
perché conosco benissimo le dimensioni del mio cuore.
Sono cresciuto in una terra crudele dove la neve si mescola al miele
e le persone buone portano in testa corone di spine.

Ho capito, Signore, che
non ci amerà la fama
non cambierà la trama.
Oggi mi sento una pozzanghera
se l’ansia mi afferra
con lo sguardo verso il cielo
ma il morale per terra.
Volevo essere un duro
però non sono nessuno.

Mio Dio, quanta gente passa e se ne va
che non sa chi sei!
Contarla credo sarebbe inutile
in un mondo che è freddo oramai.
Tu, Gesù, mi conosci
meglio di me,
vorrei guarire
ma non credo:
vedo nero pure il cielo.
Solo tu sei la cura per me!
Tutto passa,
ma scordarti non so ancora come si faccia
e ti giuro non ho più bisogno di fingere.
Questa mia vita è il mio viaggio ed io
traccio da sola le scelte che faccio,
ma se ci sei tu, Gesù:
ho più coraggio!

Sento la tua voce, Signore, che mi dice:
e salverò il tuo cuore in fondo al mare,
la vita l’ha spezzato e lui continua ad amare.
Io ti proteggerò da quel che è stato
e troverai la pace dopo quello che hai passato
Quanti dubbi, Gesù!
E chiedersi se credi davvero in qualche cosa,
se non lasciarti andare fa più male o più paura.
Lasciami soltanto un’altra via d’uscita,
da questa discussione che sembrava infinita,
qualcuno dovrà perdere, perché,
accettarsi è difficile, quando non sai qual è la strada da prendere,
dire siam diversi è sempre dura da ammettere,

Signore mio, lasciami perdere, se conosci il peggio di me.
Questo caos che forma
il ritmo delle cose
il ritmo che ci muove
ci corre nella gola
ci spezza le parole.
E scopro una grande verità:
il nemico a volte è l’orgoglio
che chiude rapporti anche se non c’è un motivo.
Siamo carte stropicciate nel portafoglio,
siamo anime buone in mondo cattivo
Ascolto almeno Tu, Signore, nell’Universo:
mi inginocchio e chiedo agli angeli di darmi ciò che ho perso.
Ma forse ho oltrepassato il limite di ore senza te!
Sento il tuo nome e inizia a piovere fuori e dentro me,
e mi faccio tenerezza
perché scopro che
un velo di tristezza è l’unico vestito che ho,
ma dentro ormai c’è un vento che mi porterà
per dare quello che ho:
brucerò fino alla fine,
ti starò vicino, Gesù, come non ho fatto mai,
per restituirti tutto, tutto il bene che mi hai dato.

So benissimo che
ci sono cose che non puoi cancellare,
ci sono abbracci che non devi sprecare.
ci sono sguardi pieni di silenzio
che non sai descrivere con le parole.
Mio Dio e mio Signore, voglio
restituirti tutta questa vita che mi hai dato
e sorridere del tempo e di come ci ha cambiato.
Vedo la gente in strada che viene e che va
Viva la vita così com’è!
Viva la vita questa vita che
è solo un attimo
un lungo attimo
Viva la vita finché ce n’è!
Viva la vita questa vita che
è solo un battito
un lungo battito
immersa nell’eternità.
Amen!

Monsignor Caiazzo con la sciarpa del Cesena (foto: Sabrina Lucchi)

Cavalluccio e “Romagna mia”

Al termine della preghiera, sono stati consegnati a monsignor Caiazzo tre doni. Da don Marcello Palazzi, responsabile della Pastorale giovanile diocesana, una rete “per aiutarci a diventare, insieme, pescatori di uomini”. Poi la bandiera della Pastorale giovanile con il logo “Pg-X”, sventolata dal presule fra gli applausi dei presenti. Infine due educatori hanno consegnato al vescovo la sciarpa del Cesena Calcio. “Quando ero a Crotone, il Crotone andò in serie A”, ha scherzato. Poi il commiato, proponendo ai presenti di intonare insieme a lui “Romagna mia” (video sotto di Mariaelena Forti).

Rinfresco e selfie

L’ultima tappa dell’intenso pomeriggio è stata nel chiostro dell’abbazia del Monte per un rinfresco. Tanti i giovani che si sono fermati per salutare l’arcivescovo Antonio Giuseppe (per molti già “don Pino”) e farsi un selfie con lui. Momenti che resteranno impressi in modo indelebile.

Il rinfresco nel chiostro visto dall’alto (foto: Michelangelo Bucci)
Con i ragazzi di Bagnarola (foto: Sabrina Lucchi)
E con il gruppo della parrocchia di Madonna del Fuoco (foto: Sabrina Lucchi)
Con il gruppo scout Valle Savio 1 (con sede a Gualdo) guidato dal diacono Massimo Sangiuliano (foto: Sabrina Lucchi)