Cesena
Oggi un presidio per dire no all’abbattimento degli alberi lungo l’alveo del Savio
Lo promuove il Wwf. Appuntamento alle 14.30 in via Roversano 579, di fronte alla trattoria I Maceri
Abbattuta molta vegetazione, costituita anche da alberi di dimensioni importanti, sulla sponda opposta all’ansa di Cà Bianchi, lungo il fiume Savio, a Cesena. Protesta il Wwf che per oggi pomeriggio organizza una manifestazione.
“Il bosco difende le sponde”
L’associazione ambientalista segnala che “è stato abbattuto un vigoroso bosco ripariale omogeneo e ben strutturato, con piante miste e disetanee, dove si registrava pure una significativa presenza di piante autoctone (come Ontano nero, Frassino ossifillo, Pioppo bianco e salici vari) alcune divenute quindi piuttosto rare nei tratti planiziali, proprio a seguito di interventi come quello avvenuto. Un bosco che aveva resistito a tutti gli eventi alluvionali degli ultimi anni, difendendo sponde, trattenendo detriti ed evitando danni peggiori in città“.
“Ecocidio”
Per il Wwf non si sta pulendo il fiume ma l’intervento “si configura come un vero e proprio “ecocidio”, dato che un bosco del genere ospitava una moltitudine di organismi e piccole specie animali, attualmente interrate o nascoste nei loro rifugi invernali come anfibi, rettili come la testuggine palustre e piccoli mammiferi. Tutte specie protette insieme ai loro habitat, da apposita legislazione regionale e da norme europee”.
Presidio oggi pomeriggio
L’associazione ricorda che “non si tratta di un episodio isolato, in quanto gli abbattimenti sono costanti, ma di un fenomeno di dimensioni incredibili in tutta la Regione”. Per “dire basta a tale distruzione, per tutelare la biodiversità e il già fragile equilibrio ecosistemico del fiume Savio”, il Wwf Forlì-Cesena, con alcuni cittadini e altre associazioni, ha indetto un presidio per oggi, sabato 21 dicembre, con ritrovo alle 14.30 in via Roversano 579, di fronte alla trattoria I Maceri. Da lì si raggiungerà l’area del bosco ripariale lungo l’alveo del fiume Savio, che è sotto le ruspe.
“Ripulire i fiumi ma non abbattere gli alberi”
Per gli attivisti cesenati “questa politica di gestione dell’emergenza idraulica attraverso abbattimenti della vegetazione ripariale causa solo problemi enormi. Tagliando gli alberi si illudono i cittadini di essere in maggiore sicurezza. Abbattendo gli alberi non si riduce il rischio idraulico. Nel 2014 partì il taglio della vegetazione ripariale lungo circa 12 chilometri di alveo del Savena. Già quattro mesi dopo l’inizio dei lavori si notavano segni di erosione spondale”. Per Fausto Bonafede, naturalista del Wwf Bologna, “dobbiamo affrontare una situazione climatica nei prossimi anni che neanche ci immaginiamo. L’unica arma che abbiamo sono gli alberi, in grado di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Tali abbattimenti vanno evitati, perché peggiorano la situazione in caso di alluvioni. Togliere gli alberi infatti, che avrebbero rallentato la corrente di piena, aumenta il rischio idraulico, soprattutto a valle di dove si è intervenuto”. Per Bonafede “la vegetazione viva va preservata ogni volta che è possibile. Vanno piuttosto rimossi i rifiuti dall’alveo dei fiumi e la vegetazione morta, perché vanno a intasare i ponti e a creare una diga. È una colossale bugia che eliminando gli alberi si elimina il rischio idraulico”.
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