Paolo De Castro ieri a Cesena: Investire nel made in Italy e nel ricambio generazionale delle imprese agricole

Il settore dell’agricoltura gode della tradizione, ma anche dell’innovazione. “Nonostante tutte le difficoltà e le problematiche legate all’incertezza di questa fase storica, viviamo un momento costituito da traguardi straordinari per il settore dell’agricoltura con una crescita dell’export pari a 41 miliardi e con un protagonismo assoluto dell’Emilia-Romagna”.

La pensa in questo modo Paolo De Castro, vice presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, intervenuto nella serata di ieri al Palazzo del Ridotto dove si è tenuto l’incontro “L’agricoltura nel territorio e le sfide per il futuro”, organizzato dal Partito democratico, in collaborazione con i Giovani democratici. Al dibattito, oltre a De Castro, hanno preso parte Fabrizio Landi, candidato alla Camera dei Deputati, Andrea Fantini, giovane agricoltore di Ravenna e Lia Montalti, consigliera regionale.

Perché parlare delle politiche regionali? Innanzitutto perché l’Emilia-Romagna è una delle regioni italiane che a questo settore sta dando tanto avendo individuato nella terra un fattore importante di crescita soprattutto negli ultimi cinque anni. La Regione, infatti, assieme alle imprese agricole e ai giovani agricoltori, ha creato un vero gioco di squadra scendendo in campo con un metodo organizzativo posto alla base delle politiche agricole del futuro. Un esempio è il Parmigiano Reggiano definito da Paolo De Castro un “asset economico” che conta un milione e mezzo di pezzi venduti in tutto il mondo, e il mercato del vino esportato negli ultimi tempi fino in Giappone.

“Siamo riusciti a coniugare abbastanza bene qualità e organizzazione. Ci manca, però, la capacità di trasformare la qualità in reddito. Quello che fanno i nostri imprenditori è straordinario. Quello che stiamo facendo in Europa è cercare di accompagnare con delle norme i nostri imprenditori per cogliere opportunità e per essere più competitivi”. Questa le lettura delle sfide dell’agricoltura condivisa da De Castro, il quale ha anche spiegato come negli ultimi anni la domanda alimentare sia cresciuta. “La domanda si moltiplica e noi dobbiamo cogliere questa necessità altrimenti la colgono altri. Noi siamo un piccolo Paese, ma abbiamo il made in Italy che non ha nessuno nel mondo”, ha detto.

L’Emilia-Romagna dal 2015 al 2020 ha riservato un miliardo di euro all’agricoltura e circa l’80 per cento delle risorse sono state già programmate. Si tratta dei dati forniti da Lia Montalti, consigliera regionale che ha spiegato come la Regione oggi sia impegnata su tre fronti tematici: giovani, per affrontare il ricambio generazionale delle aziende agricole (dal 2015, infatti, sono stati investiti 44 milioni di euro sulle start up e sui giovani che hanno investito in questo territorio); biologico e agroambiente mettendo al centro la qualità della produzione e la territorialità; export, che nel 2016 ha registrato un incremento del 6 per cento per l’esportazioni dell’ortofrutta.

“Riuscire a dare quel sostegno al settore agricolo è una questione che va affrontata mettendo al centro tematiche importanti: sostengo al reddito agricolo (quindi formazione dei prezzi ed equa distribuzione della filiera), la tutela del territorio agricolo per riportare il territorio alla sua vocazione agricola, e sostenere le produzioni di qualità”, ha concluso Montalti.