Papa Francesco all’Angelus: “Cessi il conflitto in Palestina e Israele”

“Per conoscere il Signore non basta sapere qualcosa di lui, ma occorre mettersi alla sua sequela, lasciarsi toccare e cambiare dal suo Vangelo”. Lo ha detto il Papa, durante l’Angelus di ieri in piazza San Pietro. “Si tratta cioè di avere con Lui una relazione, un incontro”, ha spiegato: “Io posso conoscere tante cose su Gesù, ma se non l’ho incontrato, ancora non so chi è Gesù. Ci vuole questo incontro che cambia la vita: cambia il modo di essere, cambia il modo di pensare, cambia le relazioni che hai con i fratelli, la disponibilità ad accogliere e a perdonare, cambia le scelte che fai nella vita. Tutto cambia se davvero hai conosciuto Gesù!”.

Poi la citazione del teologo e pastore luterano Bonhoeffer, vittima del nazismo, che ha scritto così: “Il problema che non mi lascia mai tranquillo è quello di sapere che cosa sia veramente per noi oggi il cristianesimo o anche chi sia Cristo”.  “Purtroppo, tanti non si pongono più questa domanda e restano tranquilli, addormentati, anche lontano da Dio”, il grido d’allarme del Papa, secondo il quale invece “è importante chiederci: io mi lascio scomodare, mi domando chi è Gesù per me e che posto occupa nella mia vita?”.

“Non dimentichiamo le guerre che insanguinano il mondo”, l’appello di Bergoglio al termine dell’Angelus. “Penso alla martoriata Ucraina, al Myanmar, penso al Medio Oriente”, ha proseguito Francesco: “Quante vittime innocenti! Penso alle mamme che hanno perso figli in guerra. Quante giovani vite stroncate! Penso a Hersh Goldberg-Polin, trovato morto in settembre, insieme ad altri cinque ostaggi, a Gaza”.

“Nel novembre dell’anno scorso, avevo incontrato la madre, Rachel, che mi ha colpito per la sua umanità”, ha raccontato il Papa: “L’accompagno in questo momento. Prego per le vittime e continuo ad essere vicino a tutte le famiglie degli ostaggi. Cessi il conflitto in Palestina e Israele! Cessino le violenze, cessino gli odi! Si rilascino gli ostaggi, continuino i negoziati e si trovino soluzioni di pace”.

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