Papa Francesco: inaugurazione anno giudiziario, segnalazioni di “situazioni finanziarie sospette sono partite da autorità interne al Vaticano”

Le “azioni” della Santa Sede per contrastare l’illegalità nel settore della finanza a livello internazionale – anche tramite “presidi di sorveglianza e di intervento capaci di effettuare severi controlli” –  “hanno recentemente portato alla luce situazioni finanziarie sospette, che, al di là della eventuale illiceità, mal si conciliano con la natura e le finalità della Chiesa e che hanno generato disorientamento e inquietudine nella comunità dei fedeli”. Lo ha riconosciuto il Papa, che nel discorso di inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano – una prima volta assoluta per Francesco – ha precisato: “Si tratta di vicende all’attenzione della magistratura, e devono essere ancora chiarite nei profili di rilevanza penale. Su di esse perciò non ci si può pronunciare in questa fase”.

“In ogni caso, premessa la piena fiducia nell’operato degli organi giudiziari e investigativi, e fermo restando il principio della presunzione di innocenza delle persone indagate, un dato positivo è che, proprio in questo caso, le prime segnalazioni sono partite da Autorità interne del Vaticano, attive, sia pure con differenti competenze, nei settori della economia e finanza”, ha fatto notare Francesco: “Questo dimostra efficacia e l’efficienza delle azioni di contrasto, così come richiesto dagli standard internazionali”.

“La legislazione vaticana ha subito, soprattutto nell’ultimo decennio, e in particolare nel settore penale, significative riforme rispetto al passato”, ha ricordato il Papa. “Alla base di queste importanti modifiche non vi è stata solo una naturale esigenza di ammodernamento, ma anche e soprattutto la necessità di rispettare impegni internazionali che la Santa Sede ha assunto anche per conto dello Stato Vaticano”, ha spiegato Francesco: “Impegni riguardanti soprattutto la protezione della persona umana, minacciata nella sua stessa dignità, e la tutela dei gruppi sociali, spesso vittime di nuove, odiose, forme di illegalità”.

Lo scopo principale di queste riforme, ha specificato il Santo Padre, “va dunque, inserito all’interno della missione della Chiesa, anzi fa parte integrante ed essenziale della sua attività ministeriale”: per questo la Santa Sede si adopera “per condividere gli sforzi della comunità internazionale per la costruzione di una convivenza, giusta ed onesta, e soprattutto attenta alle condizioni dei più disagiati e degli esclusi, privati di beni essenziali, spesso calpestati nella loro dignità umana e ritenuti invisibili e scartati”. Alla cerimonia di inaugurazione era presente, tra gli altri, il nuovo presidente del Tribunale dello Stato Vaticano, Giuseppe Pignatone, nominato di recente dal Papa.