Dalla Chiesa
Papa Francesco: “Sono molto addolorato” per Santa Sofia
“Penso a Santa Sofia, e sono molto addolorato”. Sono le parole di papa Francesco dopo la recita dell’Angelus di ieri, in merito alla decisione della Turchia di trasformare la basilica di Santa Sofia di Istanbul in moschea. Il Santo Padre ha ricordato anche la Giornata internazionale del mare: “Rivolgo un affettuoso saluto a tutti coloro che lavorano sul mare, specialmente quelli che sono lontani dai loro cari e dal loro Paese”.
“Questa del seminatore è un po’ la ‘madre’ di tutte le parabole, perché parla dell’ascolto della Parola. Ci ricorda che essa è un seme fecondo ed efficace e Dio lo sparge dappertutto con generosità, senza badare a sprechi. Così è il cuore di Dio!”, aveva detto il Santo Padre prima della recita dell’Angelus, a commento del Vangelo del giorno.
“Ognuno di noi è un terreno su cui cade il seme della Parola, nessuno è escluso. La Parola è data a ognuno di noi. Possiamo chiederci: io, che tipo di terreno sono? Assomiglio alla strada, alla terra sassosa, al roveto? Se vogliamo, con la grazia di Dio possiamo diventare terreno buono, dissodato e coltivato con cura, per far maturare il seme della Parola”. Spesso, ha proseguito il Santo Padre, “si è distratti da troppi interessi, da troppi richiami, ed è difficile distinguere, fra tante voci e tante parole, quella del Signore, l’unica che rende liberi. Per questo è importante abituarsi ad ascoltare la Parola di Dio, a leggerla. E torno, una volta in più, su quel consiglio: portate sempre con voi un piccolo Vangelo, un’edizione tascabile del Vangelo, in tasca, in borsa… E così, leggete ogni giorno un pezzetto, perché siate abituati a leggere la Parola di Dio, e capire bene qual è il seme che Dio ti offre, e pensare con quale terra io lo ricevo”.