Papa Francesco: “Vergogna per lo scandalo della divisione dei cristiani”

“In questo luogo ricordiamo i primi martiri della Chiesa a Roma: sul loro sangue è stata costruita questa basilica, sul loro sangue è stata edificata la Chiesa. Possano questi martiri rafforzare la nostra certezza che, avvicinandoci a Cristo, ci avviciniamo gli uni agli altri, sostenuti dalla preghiera di tutti i santi delle nostre Chiese, già perfettamente uniti dalla loro partecipazione al mistero pasquale”. Così il Papa ieri sera nella preghiera ecumenica con i partecipanti al Sinodo – data per letta – che si svolge nello stesso luogo dove secondo la tradizione è avvenuto il martirio dell’apostolo Pietro.

“In questo giorno, nel quale ricordiamo l’apertura del Concilio Vaticano II, che ha segnato l’ingresso ufficiale della Chiesa cattolica nel movimento ecumenico, siamo riuniti insieme ai delegati fraterni, ai nostri fratelli e sorelle delle altre Chiese”, prosegue il Papa, ricordando san Giovanni XXIII, nel giorno della memoria liturgica.

La nostra divisione è di scandalo al mondo e danneggia la più santa delle cause: la predicazione del Vangelo a ogni creatura”, aggiunge Bergoglio che cita ancora i padri conciliari per ricordare che “il movimento ecumenico è nato dal desiderio di testimoniare insieme, con gli altri e non lontano gli uni dagli altri, o peggio ancora gli uni contro gli altri”.

“In questo luogo i Protomartiri ci ricordano che oggi, in molte parti del mondo, cristiani di diverse tradizioni danno la vita insieme per la fede in Gesù Cristo, vivendo l’ecumenismo del sangue”, il riferimento all’attualità: “La loro testimonianza è più forte di qualsiasi parola, perché l’unità viene dalla Croce del Signore”.

“Oggi esprimiamo la vergogna per lo scandalo della divisione dei cristiani, lo scandalo di non dare insieme testimonianza al Signore Gesù”, il mea culpa di Francesco, secondo il quale “questo Sinodo è un’opportunità per fare meglio, superando i muri che ancora esistono tra noi”.

“Concentriamoci sul terreno comune del nostro comune battesimo, che ci spinge a diventare discepoli missionari di Cristo, con una comune missione”, l’invito finale: “Il mondo ha bisogno di una testimonianza comune, il mondo ha bisogno che siamo fedeli alla nostra comune missione”.

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