Dalla Chiesa
Papa in Lussemburgo: “In Europa ci sono fratture e ostilità, no a inutili stragi”
Il Papa è in Lussemburgo, prima tappa del suo viaggio apostolico in Lussemburgo e Belgio. Al suo arrivo è stato accolto dal granduca, sua altezza reale Enrico di Lussemburgo, dalla granduchessa Maria Teresa di Lussemburgo e dal primo ministro Luc Frieden.
“La città di Lussemburgo ha saputo costruire ponti al posto delle mura. Con l’aiuto di Dio possa sempre seguire questa sua vocazione alla pace e alla libertà. Non dimenticatevi: l’unità è superiore al conflitto, la realtà è superiore alla idea, il tutto è superiore alla parte, il tempo è superiore allo spazio”. Sono le parole scritte a mano dal Papa, durante la firma del Libro d’onore al Cercle Cité, dove ha incontrato il corpo diplomatico.
“Purtroppo, si deve constatare il riemergere, anche nel continente europeo, di fratture e di inimicizie che, invece di risolversi sulla base della reciproca buona volontà, delle trattative e del lavoro diplomatico, sfociano in aperte ostilità, con il loro seguito di distruzione e di morte”, ha denunciato il Papa, nel suo primo discorso in Lussemburgo, rivolto alle autorità, alla società civile e al corpo diplomatico.
“Sembra proprio che il cuore umano non sappia sempre custodire la memoria e che periodicamente si smarrisca e torni a percorrere le tragiche vie della guerra”, il grido d’allarme di Francesco, secondo il quale “per sanare questa pericolosissima sclerosi, che fa ammalare gravemente le nazioni e rischia di gettarle in avventure dai costi umani immensi, rinnovando inutili stragi, occorre alzare lo sguardo verso l’alto, occorre che il vivere quotidiano dei popoli e dei loro governanti sia animato da alti e profondi valori spirituali, che impediscano l’impazzimento della ragione e l’irresponsabile ritorno a compiere i medesimi errori dei tempi passati, aggravati per giunta dalla maggiore potenza tecnica di cui l’essere umano ora si avvale”.
“E il Lussemburgo è proprio al centro della capacità di fare l’amicizia e evitare queste strade, è una delle nostre vocazioni”, ha aggiunto a braccio. Solo il Vangelo, per il Papa, “è in grado di trasformare in profondità l’animo umano, rendendolo capace di operare il bene anche nelle situazioni più difficili, di spegnere gli odi e riconciliare le parti in conflitto. Possano tutti, ogni uomo e ogni donna, in piena libertà, conoscere il Vangelo di Gesù, che ha riconciliato nella sua persona Dio e l’uomo e che, conoscendo cosa c’è nel cuore umano, può sanarne le ferite”.