Persone comuni sul palco del Bonci, tra endecasillabi, danza e musica

L’ultimo atto della stagione teatrale del Bonci di Cesena, dal 24 al 26 maggio, vedrà gli spettatori tutti in piedi. Il pubblico sceglierà un proprio percorso per avvicinarsi agli artisti sul palco, 12 persone comuni protagoniste di azioni performative.

Danzando, i protagonisti dello spettacolo declameranno endecasillabi scritti su misura, legati alla loro vita e alle loro esperienze, accompagnati dalle musiche di Claudio Monteverdi.

«Un tempo i madrigali venivano scritti per i signori – ha spiegato questa mattina in conferenza stampa Michela Lucenti di Balletto Civile, creatrice e regista dell’opera – ora sono per tutti. Vogliamo esaltare la diversità non solo come slogan: la vita di ognuno è un’opera d’arte».

La produzione “I DiVersi. Madrigali contemporanei”, del progetto “Balletto Civile” ed Ert, è stata presentata questa mattina al Bonci alla presenza della stessa Lucenti, affiancata da Cosetta Nicolini (coordinatrice del Bonci per Ert) e dall’assessore comunale alla Cultura Carlo Verona.

Le 12 persone in scena (tra i 23 e i 66 anni) sono state selezionate tra dicembre e gennaio partendo da una domanda: «Perché pensi che la tua vita sia un’opera d’arte?». Dopo un colloquio di un paio d’ore, per ognuno dei protagonisti Emanuela Serra ha scritto un madrigale. Alcuni pongono l’accento sulla gioia, altri a dolori passati o presenti (solo accennati).

Ad andare in scena saranno Eleonora Azzarone, Enrico Battarra, Marco Bertani, Lorenzo Boesso, Marcello Delvecchio, Anastasia Egorova, Elisa Guerrini, Lucia Manuzzi, Eva Mayer, Giulia Sodano, Emanuele Tontini, Graziano Zaghi. «Non abbiamo scelto tra i più bravi, ma tra i più urgenti – ha aggiunto Lucenti –. Persone diverse fatte di-versi, fatte di poesia». Sono tutti residenti a Cesena o in Romagna, oppure legati a questa terra.

Lo spettacolo non prevede improvvisazioni. Ogni persona, sotto la gigantografia del proprio ritratto, recita un copione fatto di tre minuti e mezzo di frasi e azioni. Questo viene ripetuto per dodici volte e, dopo un’ora, riprende da capo. Uno spettacolo parte infatti alle 19, mentre alle 21 si tiene il successivo.

Uno sguardo su di uno spaccato di Romagna, tra danza, poesia e musica, attraverso testimoni diversi. Da ammirare in carrellata, come opere d’arte contemporanea.

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