Pietre d’inciampo per non dimenticare i deportati nei lager

“Pietre d’inciampo” anche a Cesena per non dimenticare le persone deportate o uccise durante il nazismo. A chiederlo è una mozione dei gruppi consiliari del Partito democratico e di Cesena 2024 rivolta alla Giunta comunale.

Sampietrini di ottone di piccole dimensioni sistemati in modo da sporgere leggermente dall’asfalto o dai marciapiedi e posti davanti alle abitazioni delle vittime , le “pietre d’inciampo” sono state inventate dall’artista tedesco Gunter Demning nei primi anni ‘90. A oggi sono oltre 60mila quelle installate in 1.200 luoghi d’Europa, tra cui in diverse città italiane. Tessere di un mosaico volte a mantenere viva, in particolare, la memoria dell’Olocausto.

“Queste pietre rappresentano il segno concreto e tangibile di una memoria chiamata a essere parte integrante della nostra vita quotidiana – spiegano i consiglieri di maggioranza, che chiedono anche il coinvolgimento delle scuole cittadine –. Proprio per questo chiediamo che vengano installate anche a Cesena dove, come ci ricorda la lapide posta sulla parete esterna d’ingresso del Palazzo del Ridotto, per secoli visse una fiorente comunità ebraica della quale rimane il ricordo anche nel cognome di Franco Cesana, partigiano d’Italia caduto giovanissimo per la libertà”.

A sollecitare i consiglieri è stato l’incontro, svolto in occasione della “Giornata europea della cultura ebraica” il 15 settembre in Biblioteca Malatestiana, dedicato alla famiglia Saralvo. In quell’occasione, infatti, era emerso il rammarico che a Cesena non fosse ancora stata concretizzata la richiesta, avanzata tempo fa dall’Istituto di Storia della Resistenza di Forlì-Cesena, di installare le “pietre d’inciampo” per ricordare il nome e restituire dignità alle vittime delle atrocità naziste.