Cesena
Pista ciclabile lungo il Cesuola: sarà mai prolungata?
Quanto bisognerà aspettare per vedere ampliata la pista ciclopedonale del quartiere Cesuola? Di sicuro “tempi non brevi con costi molto elevati” ha affermato l’assessore ai lavori pubblici Christian Castorri nel corso del Consiglio comunale di oggi, convocato in videoconferenza per rispettare le misure precauzionali anti Covid 19.
A chiedere lumi sul destino dell’opera, che da via San Francesco di Assisi arriva si collega al ponticello dell’abitato di Ponte Abbadesse grazie al tratto inaugurato due anni fa, è stato il consigliere Pd Lorenzo Plumari.
Il percorso, che attraversa uno scorcio di natura vicino il centro storico, ha l’ambizioso obiettivo di congiungersi a via Falconara (vicino al centro sportivo Nuova Virtus) per una lunghezza totale di oltre 2mila metri, con gli ultimi metri a carico dell’immobiliare proprietaria del nuovo complesso in fase di costruzione ‘Parco dei gessi’.
Mentre è già stato realizzato il tratto che dalla scuola di Ponte Abbadesse va fino a via Bruno Giorgi, lungo 300 metri circa e costruito nell’ambito delle opere di urbanizzazione di un intervento privato.
È il segmento precedente, che parte dal ponte in via della Cisterna, a presentare non pochi grattacapi per il Comune. I motivi li ha elencati Castorri: “È difficoltosa la realizzazione dell’ulteriore attraversamento del Cesuola e, soprattutto, le prescrizioni del Servizio Tecnico di Bacino ci indicano la necessità di un esproprio non fattibile, nel tratto parallelo al Rio Falconara ─ spiega ─. A tal proposito si è resa necessaria la definizione di una soluzione alternativa, che potrebbe sostanziarsi nel tombinamento di un tratto del Rio Falconara condizionato al parere favorevole dell’Ente. Oltre ad un numero significativo di espropri di aree private da effettuare, si prospetta l’esproprio di un’intera corte di un fabbricato appena ristrutturato. Occorre un’attenta valutazione di opportunità di agire in quel senso”.
C’è comunque da parte dell’Amministrazione comunale “la volontà di dare corso a uno studio di fattibilità complessivo che quantifichi meglio costi e cronoprogramma, affinché la realizzazione dell’opera possa essere inserita nel Piano triennale delle opere”, ha rassicurato l’assessore.
Citando le parole di papa Francesco, “Pensavamo di rimanere sani in mondo malato”, il consigliere Plumari ha replicato che “alla fine di questa emergenza sanitaria per rilanciare la nostra economia serviranno investimenti pubblici che dovranno necessariamente considerare e mettere al centro l’ambiente in cui viviamo, e quest’opera va proprio in questa direzione”.