Valle Savio
Ponte Piaia, intervengono il sindaco e il vicesindaco di Mercato Saraceno
“La ricostruzione di un ponte che attraversa il fiume Savio e ricolleghi la via vicinale è presumibile che costi almeno 1 milione di euro e l’amministrazione non è in grado di affrontare tale intervento se non a discapito di interventi di messa in sicurezza delle scuole, di manutenzione stradale e altro”.
Il sindaco di Mercato Saraceno Monica Rossi e il vicesindaco Luciano Casali intervengono sul caso Ponte Piaia di Taibo che ha coinvolto Marcello Lombardi e la moglie Natalya, impossibilitati a raggiungere la loro casa oltre il fiume, in via Piaia a Taibo per il crollo, quattro anni fa, di una passerella sul Savio. Della vicenda si era interessata Michela Mosconi del Corriere Cesenate con un servizio pubblicato il 26 gennaio 2017 e con un secondo articolo pubblicato il 2 febbraio 2017 sul sito del giornale cui seguirono interventi dell’amministrazione comunale. Ad oggi la soluzione appare ancora lontana.
“Fino a circa trent’anni fa – ricostruiscono nella nota gli amministratori – esisteva in località Piaia una stretta passerella che consentiva l’attraversamento del fiume un’auto per volta. A seguito di una grossa piena del Savio, questo attraversamento crollò. In accordo con Provincia e Regione si riuscì a ripristinare il collegamento tramite il consolidamento di una briglia esistente e la realizzazione, sulla sua sommità, di un guado in tubi sommergibile. Il guado realizzato all’epoca, pur non garantendo il passaggio per tutti i periodi dell’anno (durante gli eventi alluvionali veniva sommerso dall’acqua), fu ritenuto sufficiente in quanto garantiva il passaggio di mezzi agricoli nei momenti necessari, mentre l’abitazione posta al di là del fiume non necessitava di un accesso garantito e costante nel corso dell’anno, essendo una seconda casa.
Successivamente la casa fu acquistata dagli attuali proprietari che, sebbene consapevoli del fatto che il passaggio sul fiume non poteva essere garantito in ogni stagione, vi si trasferirono stabilmente. Il guado è per propria natura un’opera meno stabile e più aggredibile dagli eventi atmosferici. Circa quattro anni fa vi sono state ampie piene del fiume Savio in successione ravvicinata che hanno indebolito la struttura fino a farla crollare. Immediatamente per la famiglia, a spese della pubblica amministrazione, è stata locata una abitazione nel capoluogo per 18 mesi (tramite un finanziamento della protezione civile non propogabile)”.
L’amministrazione, prosegue la nota, si è da subito prodigata per arrivare ad una soluzione chiedendo, e ottenendo, che il ponte fosse ricostruito, come opera compensativa, a carico di una ditta che aveva avanzato domanda per realizzare una centralina idroelettrica nella zona. L’obiettivo sembrava raggiunto, ma mentre la ditta proponente avviava i lavori, arrivava improvvisamente lo stop dal Ministero, il quale non aveva inserito la centralina idroelettrica nell’elenco di quelle ammesse a contributo energetico, e tutto si è fermato.
Non è tramontato invece l’altro progetto che potrebbe portare alla ricostruzione del ponte, rassicurano sindaco e vicesindaco. “Il ripristino del collegamento è stato inserito, sempre come opera di compensazione, anche all’interno dell’autorizzazione concessa alla Snam per la realizzazione del gasdotto “Sestino–Minerbio”. Tale importante impresa subisce però i tempi e la programmazione delle opere strategiche nazionali. Per questo motivo non possiamo sapere quando questo intervento sarà realizzato”.
“Il ripristino della briglia – chiude la nota dell’amministrazione comunale di Mercato Saraceno – con sovrastante attraversamento è stato inoltre inserito nella prima stesura del Piano nazionale di opere e interventi di riduzione del rischio idrogeologico 2014 2020, definito Italia Sicura, all’interno degli interventi proposti per la mitigazione delle alluvioni. Purtroppo non gode di un livello di priorità alto. Certamente se lo si ritenesse prioritario e indispensabile, l’amministrazione potrebbe procedere verso una programmazione e una realizzazione dell’intervento, ma consapevoli del fatto che collegherebbe una sola abitazione, che era inizialmente nata come casa per le vacanze, le risorse dovrebbero essere per la quasi totalità a carico della nostra intera collettività.”