Presentato a Roma il Meeting 2018 sulla felicità dell’uomo

“Le forze che cambiano la storia sono le stesse che rendono l’uomo felice”. È questo il titolo della 39esima edizione del Meeting di Rimini che si terrà alla Fiera dal 19 al 25 agosto. Un titolo che richiama alla mente due aspetti in particolare: da una parte l’appello alla felicità contenuto nella Costituzione americana (“tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro Creatore di alcuni Diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca delle Felicità”), e dall’altra le cronache attuali dominate da particolarismi e contrapposizioni spesso tra i popoli stessi.

È chiaro che viviamo un momento di passaggio importante e delicato per il nostro Paese, per questa ragione gli organizzatori del Meeting hanno scelto di riflettere sul tema del cambiamento, sia personale sia sociale, e sul soggetto in grado di determinare mutamenti autentici. “Sarà una sorpresa anche per i visitatori più affezionati – ha detto alla presentazione all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede la presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli Emilia Guarnieri – per una manifestazione che, per restare fedele alla sua natura di evento aperto al dialogo e all’incontro, si evolve e muta di anno in anno”.

Da parte sua l’ambasciatore italiano presso la Santa Sede Piero Sebastiani si è detto lieto di aver ripreso la consuetudine di ospitare a Palazzo Borromeo l’evento di presentazione del Meeting per l’amicizia fra i popoli. “Il rapporto con il Meeting – ha spiegato il diplomatico – verte sulla sua capacità di dialogo e incontro a livello internazionale e sulla sottolineatura del suo contributo come ricchezza per la comunità nazionale e per i carismi dei movimenti scaturiti dal Concilio Vaticano II”.

All’appuntamento di martedì 26 giugno nella sede di viale delle Belle Arti a Roma, erano presenti, oltre all’ambasciatore Sebastiani e al presidente Guarnieri, il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti, il neo-cardinale Louis Raphaël I Sako, patriarca di Babilonia dei Caldei e il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston. “Con forza intendiamo volontà, responsabilità nell’essere uomini veri e nel mantenere certi valori che spingano la società odierna a migliorare. Di conseguenza tali forze assieme portano all’ottenimento di un obiettivo comune: diventare felici”. A sostenerlo è lo stesso ministro dell’istruzione. Sulla difficile condizione dei cristiani in Medio Oriente e in particolare in Iraq ha parlato il patriarca Sako. “Prima della caduta del regime i cristiani in Siria erano un milione e mezzo”, ha raccontato il porporato, “oggi sono circa 500mila. Nel 2014 120mila cristiani sono stati cacciati dalle loro case da Mosul e dalla piana di Ninive. Sono rimasti circa tre anni nei campi. Oggi Mosul e la piana di Ninive sono state liberate e la Chiesa ha potuto restaurare le case e le scuole con l’aiuto delle agenzie e della carità di tante persone”.

Tanti gli ospiti attesi. Fra i politici assieme a Giancarlo Giorgetti (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio), alcuni ministri che però non contemplano esponenti del M5S. Previsti dibattiti con Antonio Tajani (presidente del Parlamento Europeo) e Romano Prodi. Per il mondo ecclesiale spiccano i nomi dei cardinali Tagle, arcivescovo di Manila e presidente di Caritas Internationalis, e Scola, arcivescovo emerito di Milano. A inaugurare il meeting invece sarà l’arcivescovo Christophe Pierre, nunzio apostolico negli Stati Uniti.