Dal Mondo
Principali notizie dall’Italia e dal mondo. Ministro Tria, “per ora la manovra non cambia”. La Nato mostra i muscoli in Scandinavia
Italia-Europa: Tria, “la manovra non cambia”. Cresce la preoccupazione per lo spread
“Per ora non ci sono motivi” per cambiare la manovra economica, “perché pensiamo che sia corretta”. Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, conferma la linea del governo nonostante la bocciatura dei conti per il 2019 giunta dalla Commissione europea. La manovra, ha spiegato ieri, è “corretta perché il contesto economico è cambiato da giugno a oggi. Credo che un governo si deve muovere seriamente nel contesto in cui opera: mi fa pensare che dobbiamo avere questo tipo di manovra espansiva”. Preoccupazione affiora invece sullo spread. A 320 punti “è un livello che non possiamo considerare di mantenere troppo a lungo”, ha detto il ministro, evidenziando d’altra parte che “non ci sono motivi fondamentali” che giustifichino questi livelli: “I fondamentali dell’Italia sono solidi”. Il problema “è l’incertezza politica su dove il governo vuole andare a finire”. Come sull’euro che, ribadisce, nessuno mette in discussione. E sempre sull’ipotesi che lo spread salga e superi i 400 anche Di Maio evidenzia: “Noi andiamo avanti con la manovra, la storia non si scrive con i se”. Salvini attacca invece l’Ue e avverte: “Attenta analisi del prossimo bilancio europeo, posizione chiara del governo italiano: non ci sarà il nostro voto a favore se ci saranno tagli per investimenti, lavoro, agricoltura, sicurezza e immigrazione”. A una domanda sulla bocciatura del bilancio italiano da parte della Commissione Ue, il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert ha affermato: “Noi sosteniamo la Commissione Ue nel suo lavoro, questo è il suo ruolo”. “Il mantenimento delle regole del patto di stabilità e crescita, solide finanze pubbliche: questi sono importanti presupposti per quello che vogliamo tutti, e cioè un sviluppo positivo e sostenibile dell’economia per i cittadini”.
Cronaca: Roma, omicidio Desirée, fermati due stranieri irregolari. Caccia ai complici
Due persone sono state fermate per l’omicidio di Desirée Mariottini, la ragazza di 16 anni trovata morta la scorsa settimana. Si tratta di due senegalesi, irregolarmente presenti in Italia. Entrambi sono ritenuti responsabili, in concorso con altre persone in via di identificazione, di violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacenti e omicidio volontario. Intanto è caccia ai complici: gli investigatori stanno cercando almeno altre due persone che sarebbero coinvolte nella morte della ragazza. Il gruppo è stato identificato dopo una serie di testimonianze e rilievi effettuati nello stabile dove è stato trovato il corpo. La giovane, secondo le ricostruzioni riportate dall’Ansa, è stata drogata e poi abusata sessualmente quando era in uno stato di incoscienza.
Stati Uniti: pacchi bomba, la Casa Bianca condanna, “atti ignobili”. Poi Trump attacca i media
Sale la tensione negli Stati Uniti (anche in relazione alle prossime elezioni di MidTerm a inizio novembre), dopo l’invio di ordigni agli uffici degli ex presidenti statunitensi Clinton e Obama. Un terzo pacco bomba è stato mandato all’ex n.1 della Cia John Brennan (spesso ospite come commentatore presso la Cnn), negli studi dell’emittente al Time Warner Center di New York, che è stato evacuato. Smentita invece la notizia di un ordigno indirizzato alla Casa Bianca. Per i servizi segreti si tratta della stessa mano che ha inviato un analogo pacco esplosivo al finanziere George Soros. Indaga l’Fbi, la Casa Bianca condanna: “Atti ignobili”. Ma il presidente Usa, Donald Trump, attacca anche i media invitandoli a “cessare le ostilità”. E poi promette: “troveremo i resonsabili”. Intanto l’Fbi tratta l’episodio come “terrorismo interno
Brasile: Haddad risale nei sondaggi, ma Bolsonaro resta favorito alle presidenziali
A pochi giorni dal ballottaggio per le elezioni presidenziali in Brasile, in programma domenica, il candidato del Partito dei Lavoratori Fernando Haddad sta risalendo nei sondaggi. Secondo le ultime rilevazioni, riportate da Euronews, Haddad si è portato al 43% delle preferenze contro il 57% del suo avversario di estrema destra Jair Bolsonaro. Durante un comizio a Rio de Janeiro. davanti a migliaia di sostenitori, Haddad ha detto: “Noi vinceremo le elezioni, non ho alcun dubbio a riguardo. Sento nell’aria voglia di cambiamento. Noi stiamo iniziando a salire, Bolsonaro sta iniziando a cadere e a tremare”. Il margine di vantaggio di Bolsonaro, seppur ridotto rispetto al primo turno, è ancora ampio. Il 63enne ex militare rimane il favorito per la vittoria al termine di una campagna elettorale incentrata sulla lotta alla criminalità e alla corruzione dopo gli scandali che hanno coinvolto i governi Rousseff e Lula negli ultimi anni.
Nato: gigantesca esercitazione militare nella regione scandinava. Irritazione da Mosca
Cinquantamila uomini e donne sul campo, 250 mezzi aerei, 65 navi da guerra e ben 10.000 veicoli terrestri. È la più importante esercitazione militare organizzata dalla Nato dalla fine della guerra fredda, e si tiene in Norvegia da oggi al 7 novembre. Iniziativa che ovviamente non piace alla Russia. Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, ha detto: “Questa è una dimostrazione forte delle nostre capacità e della nostra determinazione a lavorare insieme. Negli ultimi anni, l’ambiente di sicurezza europeo si è notevolmente deteriorato e la Nato ha risposto con il più grande adattamento di una difesa collettiva dalla fine della Guerra Fredda. Questo scenario è fittizio ma le lezioni che impariamo saranno reali”. Le esercitazioni si sviluppano nel mar Baltico compresi gli spazi aerei di Svezia e Finlandia, nella Norvegia centrale ed orientale, nell’atlantico del Nord fino all’Islanda.
Onu: velo integrale, Comitato diritti umani delle Nazioni Unite richiama Parigi, “legge eccessiva”
Una “legge eccessiva” che viola il “diritto di manifestare la propria religione”. Il Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite ieri ha richiamato Parigi sul divieto di velo integrale, dando ragione a due donne musulmane a cui era stato fatto un verbale perché indossavano il niqab, proibito dallo Stato francese. Parigi, scrivono i 18 esperti del comitato da Ginevra, dovrà compensare il danno recato alle due donne ed entro 6 mesi inviare alle Nazioni Unite una relazione che spieghi come le due sono state risarcite. Il monito di Ginevra segue la denuncia presentata dalle dirette interessate nel 2016; quattro anni prima erano state condannate per aver indossato in pubblico il velo integrale.