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Principali notizie dall’Italia e dal mondo. Siria, non cessano i venti di guerra. Italia, al Quirinale il secondo giro di consultazioni per il Governo
Siria: non cessano i venti di guerra tra minacce, esercitazioni militari e spostamenti di sottomarini Continua ad essere altissima la tensione sulla crisi siriana, con il braccio di ferro a distanza tra Stati Uniti e Russia. Il presidente americano Trump ieri ha minacciato di bombardare la Siria per punire il regime di Assad avvertendo via Twitter: “La Russia si prepari, i nostri missili stanno arrivando, belli, nuovi e ‘intelligenti’!”. Da Mosca, è arrivata l’immediata risposta: “I missili li usino contro i terroristi”. Ed è stato deciso di avviare esercitazioni militari. Come acqua sul fuoco sono sembrate le parole della portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders, con le quali ha affermato che una serie di opzioni, non solo militari, sono sul tavolo ma una decisione finale non è ancora stata presa. E Vladimir Putin ha auspicato che “prevalga il buon senso”. Preoccupato comunque dall’escalation, il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ieri ha avuto conversazioni telefoniche con gli ambasciatori dei cinque Paesi membri permanente del Consiglio di sicurezza ai quali ha ribadito sua “la profonda preoccupazione per i rischi dell’attuale impasse in Siria” e “sottolineato la necessità di evitare che la situazione diventi incontrollabile”. Intanto la premier britannica May ha ordinato di spostare i sottomarini inglesi nel raggio d’azione missilistico per un’eventuale intervento contro il regime siriano che “potrebbe cominciare già giovedì notte”.
Italia: da questa mattina al Quirinale il secondo giro delle consultazioni per il nuovo Governo
Lo studio “alla Vetrata” del Quirinale tornerà da questa mattina ad ospitare le delegazioni delle forze parlamentari per una seconda tornata di consultazioni del presidente Mattarella per la formazione del nuovo governo. Secondo il calendario diffuso dal Quirinale, alle 10 si partirà con il gruppo per le autonomie (Svp-Patt, Uv) del Senato, seguito dai gruppi misti del Senato (alle 10.30) e della Camera (alle 11) e quindi dal gruppo di LeU (alle 11.30). Si riprenderà poi nel pomeriggio con le delegazioni dei tre principali schieramenti parlamentari: alle 16.30 sarà ricevuta la delegazione del Pd, alle 17.30 quella del centro-destra (Lega, Fi, Fratelli d’Italia) e alle 18.30 sarà la volta del M5S, che concluderà la prima giornata. Domani mattina, dalle 10.30 al Colle saliranno il presidente emerito Giorgio Napolitano, il presidente della Camera, Roberto Fico, e Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato. E se l’asse Salvini-Di Maio ha portato all’accordo per il leghista Nicola Molteni alla presidenza della commissione speciale della Camera, sembra ancora lontana un’intesa che assicuri la formazione di una maggioranza parlamentare in grado di sostenere il nuovo esecutivo nonostante la pausa di riflessione che lo stesso Mattarella aveva concesso affinché le forze politiche potessero “valutare responsabilmente la situazione, le convergenze programmatiche, le possibili soluzioni per dar vita a un governo”.
Povertà: secondo l’Istat in Italia un milione di famiglie è senza lavoro. In oltre 500mila l’unico reddito lo garantisce la donna
È calato tra il 2016 e il 2017 il numero delle famiglie italiani senza redditi da lavoro (-1,4%) ma resta comunque sopra il milione di unità, più precisamente è pari a 1 milione e 70mila. Lo ha certificato ieri l’Istat che ha diffuso tavole sulle “Rilevazione sulle forze di lavoro – Dati familiari 2017”. Nel Mezzogiorno si è registrata una tendenza contraria, con un aumento del 2,2% annuo, e 600mila nuclei in questa condizione che rappresentano oltre la metà del totale su tutto il territorio nazionale. In queste famiglie, tutti i componenti attivi sono disoccupati e, se c’è un reddito, è dovuto a rendite o pensioni ma non ad un impiego. Un altro dato significativo riguarda le 545mila famiglie (composte da coniugi o conviventi tra i 25 e i 64 anni, con e senza figli), nelle quali la donna risulta occupata (a tempo pieno o part time) mentre l’uomo, disoccupato, inattivo o non ancora pensionato, non porta a casa alcun reddito da lavoro, essendo ovvero fuori dal mercato, e senza una pensione legata a una carriera lavorativa.
Lavoro: Torino, tribunale rigetta il ricorso dei fattorini di Foodora
Il Tribunale del Lavoro di Torino ha rigettato il ricorso dei sei fattorini di Foodora, la società tedesca per la quale consegnavano cibo a domicilio. La causa civile, la prima di questo tipo presentata nel nostro Paese, è stata intentata contro Foodora a cui i rider avevano contestato l’interruzione improvvisa del rapporto di lavoro dopo le mobilitazioni del 2016 per ottenere un giusto trattamento economico e normativo. I sei, il cui lavoro era gestito da un’app che stabilisce orari e modalità, sono stati ritenuti lavoratori autonomi e non dipendenti benché fossero obbligati a rispettare turni e indicazioni ben precise. Gli avvocati hanno annunciato la volontà di appellarsi alla sentenza: “Se questo sistema di lavoro è stato ritenuto legittimo, si espanderà”, hanno commentano i legali dei rider, Druetta e Bonetto.
Facebook e Cambridge Analytica: Zuckerberg, “inevitabile una certa forma di regolamentazione” dei social media
Dopo il primo round davanti al Congresso, ieri seconda audizione per Mark Zuckerberg che si è presentato alla Camera dei rappresentanti per rispondere alle domande della Commissione Energia e Commercio relativamente allo scandalo che ha coinvolto la sua creatura, Facebook, e la sottrazione di dati sensibili degli utenti da parte di Cambridge Analytica. “L’importanza di internet cresce ed è inevitabile una certa forma di regolamentazione” dei social media, ha ammesso il numero uno di Facebook, che ha avvertito: “Bisogna stare attenti”. Zuckerberg, che ha nuovamente difeso il modello economico del social network, ha rivelato che anche i suoi dati personali sono finiti in mano alla Cambridge Analytica. La società di consulenza, intanto, ha annunciato di aver silurato il proprio amministratore delegato, Alexander Tayler, che rimosso dall’incarico finora ricoperto ritorna alla sua precedente posizione lavorativa.
Penisola araba: missili dai ribelli houti dello Yemen verso Riad. Una vittima
Sette missili lanciati dai ribelli houti dello Yemen hanno raggiunto una zona vicina alla capitale dell’Arabia Saudita, causando almeno una vittima. Secondo quanto riferisce un portavoce degli insorti, i tiri erano stati puntati ieri anche contro la sede del ministero della Difesa saudita. Un missile è stato intercettato e distrutto dalla difesa antiaerea, e stesso destino hanno subito due droni che avrebbero dovuto raggiungere l’aeroporto internazionale di Dahba. È la prima volta che il conflitto nello Yemen si estende all’Arabia Saudita. Da tre anni Riad è impegnata in un intervento armato a sostegno del presidente yemenita Abd Rabbo Mansour Hadi, e colpisce le postazioni degli houti, che controllano una ampia parte del paese del Golfo.
Myanmar: condanna per sette militari birmani per l’uccisione di 10 musulmani Rohingya
Le autorità birmane hanno disposto la condanna di sette militari a 10 anni di carcere con lavori forzati per “aver contribuito e preso parte” all’uccisione di 10 musulmani Rohingya, in un villaggio nel nord-ovest dello Stato di Rakhine lo scorso settembre. È quanto rivela una nota rilasciata su internet dall’ufficio del comandante delle Forze armate di Naypyitaw, il gen. Min Aung Hlaing, e riportata da Asianews. Due giornalisti della Reuters – Wa Lone, 31 anni, e Kyaw Soe Oo, 28 – avevano investigato sul massacro, prima di essere arrestati a dicembre. Due mesi dopo, le autorità avevano annunciato che per verificare l’accaduto i vertici militari avevano aperto un’inchiesta interna, non collegata a quella dei reporter, accusati di aver ottenuto in modo illegale documenti governativi segreti. I 10 uomini Rohingya del villaggio settentrionale di Inn Din erano stati sepolti in una fossa comune all’inizio di settembre 2017, dopo essere stati uccisi a colpi di accetta o fucilati da vicini e soldati buddisti. Il comunicato riporta anche che sono ancora in corso i procedimenti legali contro il personale di polizia ed i civili “coinvolti nel crimine”.
Criminalità: due imprenditori arrestati per camorra tra Campania e Romania
Associazione per delinquere di tipo mafioso. È l’accusa per la quale, a seguito di indagini coordinate dalla Dda di Napoli, sono stati arrestati i fratelli Inquieto, due imprenditori ritenuti appartenenti al clan camorristico dei Casalesi all’interno del quale avrebbero finanziato e agevolato la latitanza del boss Michele Zagaria, finito in manette nel 2011. Uno dei due fratelli è residente ad Aversa (Ce), l’altro in Romania dove è stato sequestrato un imponente patrimonio illecito, nel quale figurano imprese di costruzioni, immobili di lusso e centri benessere.