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Record dell’ora, la ciclista Ester Bussi a Cesena
Un sogno è stato avverato: Vittoria Bussi ha staccato il nuovo record dell’ora su pista. Lo scorso 13 ottobre ad Aguascalientes in Messico l’azzurra ha fermato il cronometro a 50,267 chilometri. Mai una donna era riuscita a tanto e ieri sera la ciclista romana e il suo allenatore Luca Riceputi hanno fatto tappa a Cesena, dove sono stati omaggiati dal caloroso pubblico della sala Sozzi del palazzo del Ridotto.
“Devo ancora rendermi conto di quello che sta succedendo – ha detto emozionata la classe 1987 -. Mi avete accolto tutti con euforia e gioia. Sto passando da un evento all’altro e sono felicissima perché l’intento è proprio quello di raccontare quanto accaduto. Aguascalientes è un posto buono. Nel deserto sono molto prevedibili la temperatura e il meteo che influenzano l’impatto aerodinamico. Ovviamente è molto complicato essendo in altura, per questo abbiamo passato molti mesi a prepararci all’alta quota”.
Ora è tempo di riposo ma “siamo attivi con il team perché ci piacerebbe continuare insieme”. Nel cassetto poi c’è un altro obiettivo molto ambizioso: “le Olimpiadi fanno sognare ogni atleta, ma sono sempre molto complicate”.
L’impresa di Vittoria Bussi è stata però coordinata e resa possibile anche dal duro lavoro del suo allenatore Luca Riceputi, sport training al “Centro essere” di Calisese. “La mia figura era stata scelta per una questione tecnica – spiega -. Vittoria aveva un modo di pedalare non bellissimo e venni contattato come esperto per correggere questo gap che poteva farle migliorare la performance”.
Il quartier generale da dove è partita l’impresa è stato il centro cesenate, “lavoro lì da tanti anni – continua il tecnico -. Sono responsabile di tutta la parte di preparazione del ciclismo e del reparto di fisioterapia. Gestisco entrambe le cose. Tutti i test li abbiamo fatti al centro, dove inizialmente ho imparato a conoscerla”. Poi sono stati svolti numerosi training camp come “sull’Etna, a Maiorca, Grenchen e Aigle. Nella fase finale ci siamo stabiliti sul Gran San Bernando, per essere vicini ad Aigle in Svizzera, così da essere più comodi a raggiungere il velodromo. È stato fondamentale il suo utilizzo perché quello in Italia a Montichiari non è disponibile perché sotto sequestro”.
In Messico poi è maturata la storica vittoria che è già leggenda. Adesso è tempo di guardare avanti per la ciclista romana e il suo staff. “Stiamo parlando del prossimo obiettivo. Si era balenata l’idea – rivela Riceputi – che potessi smettere, poi con questi risultati arrivano tante chiamate per continuare, sarebbe un peccato smettere. Vedremo se si potranno aprire le porte della Nazionale per le Olimpiadi, altrimenti proseguiremo in autonomia con i campionati italiani a cronometro e nell’inseguimento su pista e, perché no, al nuovo record del mondo nell’inseguimento”.