Cesena
Rette nidi e materne: 1,2 milioni di euro per abbattere i costi
“Si tratta del più importante intervento di politiche per le famiglie fatto negli ultimi anni” ha commentato oggi il sindaco di Cesena Enzo Lattuca presentando alla stampa la decisione di investire 827mila euro l’anno di fondi comunali per l’azzeramento delle rette alla scuola dell’infanzia (3-6 anni) e la riduzione del costo dei pasti (in base all’Isee). A questi fondi si affiancano altri 363mila euro di finanziamento regionale per ridurre le rette degli asili nido (0-3 anni).
Mentre per i nidi l’intervento varrà per tutte le strutture, comunali o convenzionate, nel caso delle Materne restano escluse al momento le quattro paritarie cesenati: “Dobbiamo prima ripensare il convenzionamento, così come avviene già oggi con i nidi” ha spiegato il sindaco, affiancato dall’assessora ai servizi per l’infanzia Carmelina Labruzzo e dall’assessore al bilancio Camillo Acerbi. Quest’ultimo, per il fatto di aver trovato le risorse senza aumentare la tassazione, è stato definito dal primo cittadino: “Colui che ha reso possibile questo sogno. Nel complesso 2300 famiglie potranno risparmiare in media 700 euro l’anno”.
Il piano della Giunta è stato presentato oggi pomeriggio in quarta commissione consiliare e sarà votato al Consiglio comunale di giovedì 14 novembre.
“È un cambio di paradigma – ha sottolineato il sindaco – dato che di fatto rendiamo un servizio universale, al pari della scuola dell’obbligo o della sanità, quello che fino ad oggi era un servizio a domanda individuale. I benefici di frequentare il sistema di formazione sin dai primi anni sono confermati da decenni di ricerche scientifiche. In questo modo è la città, che vive e cresce insieme, che si fa carico dei costi di questa inclusione”.
Asili Nido (0-3 anni)
I fondi a sostegno delle famiglie con i figli più piccoli (363mila euro) arrivano dalla Regione Emilia-Romagna e coprono l’intero anno scolastico in corso, a partire dal settembre scorso. La rata di novembre conterrà già la riduzione.
Lo sconto medio per bambino si aggira sui 70 euro al mese (700 euro l’anno), con una riduzione massima del 33 per cento per le famiglie con Isee più basso e del 18 per cento per quelle con Isee più alto.
Confermati i fondi già stanziati dal Comune negli anni scorsi per ridurre le rette in base all’Isee (che qui non ha “scaloni” ma tanti scalini per una tariffa praticamente su misura). La retta minima passerà da 50 euro a 30 euro, mentre la massima (riservata agli Isee più alti o a chi non presenta questa dichiarazione) dovrebbe passare da 495 a 405 euro mensili.
I bambini interessati dal provvedimento, ad oggi, sono 622 (375 nei nidi comunali, 247 in privati con posti convenzionati).
Se a questi interventi si somma il Bonus nido statale (da richiedere tramite il portale dell’Inps) il costo del nido sarà completamente azzerato per il 40 per cento delle famiglie (quelle con un Isee fino a 14mila euro), mentre le altre avranno comunque un beneficio fino a 1500 euro l’anno.
Scuole dell’Infanzia (3-6 anni)
Qui entrano in gioco i fondi comunali e, dato che questi vanno messi prima a bilancio, la misura partirà dal 1° gennaio 2020. Sul piatto ci sono 827mila euro di minori entrate per il Comune, con un beneficio per le famiglie di 1750 bambini (1100 delle scuole d’infanzia statali e 650 delle comunali) che risparmieranno in media 50 euro al mese (470 euro l’anno).
Le famiglie pagheranno solo i pasti effettivamente consumati dai bambini (oggi alle statali non è così) e questi saranno scaglionati secondo l’Isee, con sconti per chi ha un fratello o una sorella in un’altra scuola d’infanzia o nido.
Le famiglie con Isee superiore a 20mila euro pagheranno 5,50 il pasto giornaliero (pranzo e due merende), quelle con Isee superiore a 16mila euro 4,50 a pasto, con Isee superiore a 12mila euro 3,50 a pasto, mentre con Isee inferiore a 12mila euro il pasto giornaliero è di 2,50 euro. Tutti gli importi vanno ridotti di un euro a pasto nel caso della presenza di un fratello.
Fino ad oggi la retta massima alla materna (includendo i pasti) era di 255 euro al mese: “Tutte le famiglie avranno un risparmio, nessuna pagherà di più” ha assicurato il sindaco.
Scuole dell’Infanzia paritarie
A Cesena sono presenti quattro scuole dell’Infanzia paritarie, contando anche Santa Maria Nuova di Bertinoro, tutte di ispirazione cristiana (tre aderenti alla Fism, una ad altra associazione). E queste, al momento, restano al palo.
Ma gli amministratori si sono detti certi che chi le frequenta potrà usufruire di sconti analoghi a partire dal prossimo anno scolastico, a patto che le scuole concordino con il Comune una nuova convenzione: “Abbiamo previsto un confronto con le scuole paritarie – ha spiegato il sindaco Lattuca – per studiare una forma di convenzionamento, così come già avviene con i nidi privati. Già oggi come Comune contribuiamo con 1000 euro l’anno a bambino. Dobbiamo capire come revisionare il nostro contributo, pari a 400mila euro l’anno, e capire se si possa proporre lo stesso tipo di convenzione in atto con i nidi. Noi vogliamo confrontarci senza imporre un modello, dato che la convenzione poi rende il Comune partecipe della programmazione delle iscrizioni, con valutazioni di inserimento dei bambini in un posto o nell’altro”.
Sentito in merito, il presidente Fism Forlì-Cesena don Marco Muratori ha detto di non essere ancora stato contattato dal Comune. Le paritarie dunque attendono l’avvio del confronto.