Cesena
Ridotto del Bonci: sarà la volta buona? Un anno di eventi per il rush finale
Liberato finalmente dagli uffici dell’Urbanistica comunale, il Ridotto del Bonci è pronto ad accogliere gli uffici del teatro, gli archivi degli spettacoli e, soprattutto, un Istituto di arti sceniche. Ma il progetto presentato alla città tre anni e mezzo fa è da rivedere: ci penserà il prossimo sindaco di Cesena.
Gli spazi liberati e rinnovati, una dozzina di vani per 600 metri quadrati complessivi, sono stati presentati questa mattina alla stampa e alle diverse realtà artistiche invitate dal Comune al primo tavolo di lavoro per progettare l’utilizzo dello spazio recuperato (Societas, Enrico Malatesta/MU, Emilia-Romagna Teatro Fondazione, Teatro Valdoca).
Proprio queste realtà sono pronte a festeggiare il ritorno del Ridotto alla città con il programma “Mappe per il ritorno”: incontri, dialoghi, laboratori, performance, presentazioni di libri che tracciano un ideale percorso di avvicinamento a questo spazio.
Un percorso che durerà fino a fine anno, dato che al Ridotto del Bonci mancano ancora i lavori di ristrutturazione e consolidamento del solaio (150mila euro), in programma per l’estate dell’anno prossimo.
Il bicchiere mezzo pieno è che, dopo 25 anni e passa, il settore Urbanistica ha finalmente liberato i locali, pronti a tornare al loro uso naturale. Quello mezzo vuoto è che ci sia voluto così tanto, basti pensare che di un trasferimento si parlava da sempre, mentre il progetto di riqualificazione del Ridotto fu presentato nell’ottobre 2015: “Pensavamo di farcela in tempi brevi, molto più brevi” ha confermato l’assessore Christian Castorri in conferenza stampa.
Un ritardo che porta con sé inevitabili ripensamenti: “Il progetto di tre anni fa è da aggiornare – ha spiegato Castorri – bisogna capire se, fatti salvi i principi generali, possa essere ancora valido. C’è un anno di tempo per farlo, la prossima amministrazione”.
Confermato, comunque, il trasferimento al Ridotto dell’ufficio teatro e degli archivi degli spettacoli passati, oggi ospitati al San Biagio (ennesimo passo nel lungo percorso di smobilitazione di quel centro culturale, dopo il trasferimento di mediatica e Centro cinema nella Grande malatestiana).
Gli eventi di “Mappe per il ritorno”
Mappe per il ritorno si apre con le proposte della Societas: le presentazioni di due libri, appena pubblicati da Luca Sossella editore, di grande interesse per gli educatori. Armando Punzo, regista e drammaturgo della Compagnia della Fortezza di Volterra che ha travalicato le pareti del carcere con la sua azione d’arte, autore di Un’idea più grande di me, dialoga con Rossella Menna, coautrice del volume – il 4 maggio alle 17,30: un libro che racconta i percorsi e gli effetti di pratiche ostinate, ripercorrendo la vicenda umana e artistica di un visionario perseverante; il 18 maggio alle 18,30 si presenta il volume Teatro infantile, curato da Cristina Ventrucci, in cui Chiara Guidi, con Lucia Amara, ha condensato la ricerca che dal 1991 conduce sulla relazione fra infanzia e teatro. La prospettiva è quella del lavoro di riflessione teorica e pratica sul Teatro infantile che Chiara Guidi ha compiuto in questi anni in stretta relazione con gli insegnanti di ogni ordine e grado. Docenti, educatori, artisti, genitori, cittadini sono gli interlocutori con i quali ha sviluppato, con questa ed altre esperienze, un discorso critico e poetico tra arte e scuola. Entrambe le presentazioni si svolgono al Teatro Comandini nell’ambito di Puerilia, giornate di puericultura teatrale per la scuola pubblica.
L’8 e il 9 giugno Enrico Malatesta con il collettivo MU organizza al Palazzo del Ridotto una due giorni di laboratori e performance che pongono l’attenzione sulle relazioni fra suono, corpo e spazio. Gli Esercizi Rudimentali, rivolti a chiunque voglia fare esperienza di un “ascolto attivo”, e la sessione di musica tradizionale Kuum sono a cura di Enrico Malatesta mentre il progetto formativo Ascolta si compone di parti a firma di diversi artisti: è un soundwalk seguito da una realizzazione sonora, di e con Enrico Malatesta; #2 un momento di studio sul valore dell’ascolto come conoscenza, di Clio Casadei; #3 un intervento sonoro nello spazio urbano realizzato con nastri magnetici, registratori a cassetta, walkman e altoparlanti a cura di Glauco Salvo. ln programma anche Uit, una curiosa ricognizione nel mondo dei “chioccolatori”, le persone che praticano il linguaggio degli uccelli, a cura di Daniela Cattivelli.
Il 15 settembre, sul palco del Teatro Bonci, per Emilia-Romagna Teatro Fondazione, Lino Guanciale darà voce al reading Se un giorno di scuola il teatro… Frammenti di un discorso pedagogico – una piccola ma caleidoscopica epopea tesa a narrare i tanti modi attraverso i quali l’esperienza scolastica e la scoperta del teatro negli anni dell’adolescenza possono intrecciarsi, dando vita a trasformazioni e svolte profonde nella vita delle persone.
I festeggiamenti si concludono con il Cantiere/Ciò che ci rende umani di Teatro Valdoca. Per la Compagnia, l’attenzione per lo spazio ritrovato del Ridotto si inscrive naturalmente in due direzioni del suo lavoro: l’officina culturale a Cesena, che ha portato a quattro partecipatissime edizioni di Ciò che ci rende umani, e la pedagogia teatrale, espressa dalla Scuola Nomade attiva in tutta Italia.
Il programma prevede due incontri con Maestri del pensiero e della parola (da definire), il 12 e il 26 ottobre nel Foyer del Teatro Bonci, seguiti da visite guidate al Ridotto, ed un laboratorio rivolto a giovani interessati al canto, alla danza, alla poesia e teatro, dall’Il al 16 novembre al Palazzo del Ridotto. A condurlo sarà Cesare Ronconi, con la collaborazione di Lucia Palladino, Elena Griggio e gli interventi di Mariangela Gualtieri e Lorella Barlaam. L’esito finale sarà aperto al pubblico.
Tutti gli incontri sono a ingresso libero.