Roncofreddo. Incredibilmente aperta la discesa da Monteleone verso Sorrivoli

Il territorio di Roncofreddo falcidiato dalle frane. Questa mattina ne abbiamo percorso una parte in sella a una bici da corsa.

Subito dopo Longiano si trova il primo divieto di transito. Non si può andare verso San Lorenzo in Scanno e Felloniche, a motivo delle frane.

Alla rotonda di Cento (Roncofreddo) il transito è inibito alla prima strada a sinistra, via Doccia, quella che porta nel fondovalle del Rigossa. Stessa situazione all’inizio dell’abitato di Roncofreddo. Le due vie laterali, una sinistra (via Belvedere) e una destra (via Casalino), prima dello strappo per il borgo storico, non sono accessibili.

Dopo il centro del capoluogo la strada provinciale è a senso unico alternato, con semaforo sul posto. La massicciata a difesa del costone a destra, in direzione di Santa Paola, è gran parte franato e in diversi punti la frana ha oltrepassato la carreggiata ed è scesa verso valle, portandosi con sé non poco materiale. Le ferite sono ben visibili e anche impressionanti.

La via che fiancheggia il cimitero di Santa Paola e conduce alla Madonna del Farneto ci è parsa chiusa. A destra si può scendere verso Montiano, ma la bivio per Monteleone è obbligatorio imboccare la strada che i ciclisti hanno soprannominato “Ciochina” (foto).

Un chilometro e 50 metri molto ripidi che portano sul crinale verso Monteleone, dove spesso si riesce a spaziare lo sguardo sull’Adriatico da Gabicce a Ravenna e oltre. 

La Ciochina presenta diverse piccole frane, ancora attive, e piene d’acqua che in un paio di punti bagnano l’asfalto e rendono viscido il fondo. Con la bici si slitta perché spesso si è costretti ad alzarsi sui pedali.

Da lontano Monteleone mostra un paio di grandi frane sotto il borgo (foto).

In fondo alla salita che porta al castello un’altra frana minaccia il castello da vicino e le case sulla destra della salita.

La stradina sul retro del borgo, a destra della porta, è inibita al traffico di auto. Tutto il lato destro è franoso e si notano fenditure nel terreno, con diversi alberi vistosamente piegati (foto).

Un’altra dimensione, a tratti davvero non pensabile per numero di cedimenti, è la discesa da Monteleone verso Sorrivoli, altro itinerario molto noto agli amanti della bici. Il tragitto fu percorso in discesa nella tappa di Cesena del Giro d’Italia del 2004. La frazione Porto Sant’Elpidio-Cesena venne vinta da Emanuele Sella, in fuga solitaria.

Noi abbiamo trovato la transenna con il divieto incredibilmente aperta, cioè posta in maniera longitudinale alla strada e non in modo trasversale. È probabile che qualcuno sia transitato per una necessità e poi si sia dimenticato di rimetterla in ordine. Quindi siamo transitati, ma le frane sono davvero tante e impressionanti per ampiezza e frequenza. Nessuna è segnalata (foto).

Sono ancora quasi tutte aperte. Molte sembrano in movimento, fino all’ultima, nei tornanti terminali prima del ponte Bailey oggi ricoperto di sabbia (foto).

Dopo circa 200 metri si trova il bivio per Ardiano-Sorrivoli-Calisese. Per Ardiano la strada è interrotta (foto). 

Ancora chiusa a transito è la via Peschiera per Sorrivoli, come lo era la settimana scorsa quando abbiamo raccontato della salita fino al castello. Rimangono aperte le ferite al territorio del fondovalle, con la linea dell’alluvione molto chiara. In più punti l’acqua ha invaso la sede stradale e anche i campi adiacenti e molto in alto, anche oltre il metro. Anche qui le frane sono frequenti. È interdetta al transito anche la prima salita per Carpineta, dopo il primo tornante da Calisese. La campagna a destra della strada mostra evidenti i danni dell’alluvione, con i campi in gran parte coperti dal fango. Un territorio tutto di risistemare e da mettere al sicuro.