Rontagnano, rispolverata la festa di santa Eurosia

Che gioia quando in una comunità si crea, invece di distruggere, chiudere, sopprimere. Stiamo parlando della festa di santa Eurosia a Rontagnano, frazione di Sogliano al Rubicone, che viene ripresa quest’anno dopo decenni, grazie alla volontà dell’energico parroco don Maurizio Macini.

Il programma prevede, domenica 14 maggio, alle 17 la Messa, seguita dalla processione con la statua per le vie del Castello, con l’infiorata dei bambini. A seguire il tradizionale tiro alla fune, con squadre organizzate sul momento. La serata continua con la cena nel vicino ristorante alle 20 con antipasti misti e insalatina d’orzo, vitello tonnato e polpettine, arrosto di vitello, salsiccia grigliata con patate, contorni di stagione, torta al cioccolato con crema chantilly, acqua e vino della casa. Gli adulti pagano 23 euro, i bambini sino a 10 anni 10 euro. È gradita la prenotazione presso il ristorante (Naty 328 5579156).

È significativa la foto degli anni ’60 che pubblichiamo: il gioco del tiro alla fune in piazza, alla presenza del parroco don Giuseppe Graziani che ride appassionato in mezzo ai fedeli.

La grande ed elegante chiesa parrocchiale, ricostruita nei primi dell’Ottocento sul luogo dov’era l’antico oratorio del Castello, è collocata sulla cima del monte a 551 metri sul livello del mare, nell’affascinante borghetto. È stata restaurata nel 1998 grazie a un cospicuo contributo del comune soglianese. L’esterno non desta particolare attenzione, l’interno invece è molto curato ed armonico, dove si può ammirare la grande pala d’altare. Troviamo menzione di Rontagnano e del suo castello nel 1220, dove viene annoverato tra i beni della chiesa sarsinate. Dominato dai Malatesta prima, dal 1432 al 1631 appartenne ai duchi d’Urbino. Una torre del castello, nel XVII secolo, venne riadattata a campanile, che ospita quattro armoniose campane del 1957 della ditta De Poli di Vittorio Veneto.