Fermate la guerra

Fermate la guerra Basta morti. Basta odiarsi. Basta combattere, gettare bombe dall’alto e dai cannoni dei panzer che invadono il terreno, distruggendo quello che trovano sul loro cammino

Fermate la guerra. Questa è la richiesta che viene dagli uomini e dalle donne di buona volontà.

Occorre fermare i massacri.

Basta morti. Basta odiarsi. Basta combattere, gettare bombe dall’alto e dai cannoni dei panzer che invadono il terreno, distruggendo quello che trovano sul loro cammino. Diciamolo ad alta voce: non ne possiamo più di queste immagini cui rischiamo di fare l’abitudine. Le case sventrate ci entrano negli occhi e nel cuore, ma col tempo diventano quasi familiari, come se i morti, a decine di migliaia, non esistessero più. Non possiamo permetterci questo scempio.

Abbiamo bisogno di un sussulto, come quello che sta montando in Israele in queste settimane. Un dissenso verso il premier Netanyahu che appare incapace di mettersi al tavolo delle trattative. Nessuno nega l’azione di Hamas, terribile e pazzesca, del 7 ottobre scorso.

Un’incursione durante la quale non solo sono stati causate oltre mille vittime, ma è successo di tutto, come ora si inizia a comprendere. Possiamo parlare di terroristi o di cosa altro?

Possiamo dare tutte le definizioni possibili, le peggiori, per un’incursione su giovani inermi e su chi abitava quei territori di confine.

Oggi siamo qui a contare oltre 28 mila morti, tra cui migliaia di bambini. E oltre un milione e mezzo di profughi ammassati a Rafah in fuga verso non si sa bene quale destinazione dentro la prigione a cielo aperto che è e rimane la Striscia di Gaza. Un massacro dopo un altro massacro. A che pro? Per quale convenienza?

Questa nuova strage potrà rendere giustizia ai morti del 7 ottobre?

Queste domande rimangono tutte aperte. Ne hanno parlato anche alcuni esponenti del mondo ebraico italiano, compreso il giornalista Gad Lerner, in una lettera per la pace scritta in questi giorni. «Siamo scioccati dal feroce attacco perpetrato da Hamas il 7 ottobre – scrivono -. E sconvolti dalla risposta del governo di Benjamin Netanyhau».

L’ultima azione messa in campo da Israele per la liberazione di due ostaggi è costata una settantina di vittime, alcune anche tra gli ostaggi.

Le diplomazie dovrebbero agire con tutta la loro forza. Si vuole davvero la pace? Allora si faccia di tutto, come chiede papa Francesco a gran voce e in ogni occasione. Basta guerra in Terra Santa, in Ucraina e in ogni parte del globo. Con la guerra tutto è perduto, ammoniva Pio XII già nel 1939. Il suo appello venne ripreso in più occasioni dai suoi successori. Noi raccogliamo e rilanciamo il suo grido di dolore.