Le maggioranze e noi

Le maggioranze e noi I migranti come mezzo di ricatto. A questo siamo giunti. Come merce di scambio. Come leva per spostare equilibri politici, per creare e trovare consenso, per sollevare la gente contro altra gente, poveri contro altri poveri, gli uni contro gli altri, con l’unico obiettivo di aggiungere proseliti alla propria parte, allo schieramento che oggi pare andare per la maggiore nel nostro Paese.

Triste e vergognoso, al limite della sopportazione. Così ha scritto il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, nell’editoriale pubblicato venerdì 24 agosto, ancora nel pieno della crisi dei profughi eritrei quasi prigionieri sulla nave italiana Diciotti, ormeggiata nel porto di Catania.

“Nessun essere umano – ha proseguito Tarquinio nel suo affondo per il quale non ha lesinato spazio, visto il tema così tragico e dibattuto – può essere lasciato o rigettato nel pericolo, che si tratti del mare o di lager altrui. A nessun essere umano può venire negato il diritto di essere guardato in faccia e di essere riconosciuto – bambino, donna, uomo – nella sua condizione reale e nella verità del suo bisogno … con un ministro e capopartito che li rifiuta e li irride, minacciando una crisi di governo”.

I migranti come mezzo di ricatto. A questo siamo giunti. Come merce di scambio. Come leva per spostare equilibri politici, per creare e trovare consenso, per sollevare la gente contro altra gente, poveri contro altri poveri, gli uni contro gli altri, con l’unico obiettivo di aggiungere proseliti alla propria parte, allo schieramento che oggi pare andare per la maggiore nel nostro Paese.

Ma dove stiamo andando a finire? Molti si vergognano di questa situazione assurda per un popolo, quello italiano, di solito accogliente e ben disponibile verso chiunque. Pare, comunque, che anche tra i credenti la maggioranza sia orientata sulle posizioni del ministro e vicepremier Matteo Salvini. Un fatto che scuote ancor più le coscienze.

Molti fanno leva sulle maggioranze. Tantissimi le tirano in ballo, a proposito della delicatissima questione migranti: “i più la pensano così, vogliono che questi neri stiano a casa loro. Noi qua abbiamo già i nostri pensieri, le nostre difficoltà nel trovare occupazioni. E poi delinquono, se la godono, stanno tutto il giorno al cellulare. Non lavorano”. Questi sono alcuni ragionamenti che si colgono tra la gente comune e si leggono sui social dove emerge il lato peggiore del nostro sentire.

Ah, ma la maggioranza… Sì, le maggioranze, i consensi, i voti, i favori dell’opinione pubblica. Chi l’ha detto che le maggioranze hanno ragione? Con le maggioranze si governa, ma non è poi detto che lo si faccia bene. Nell’epoca dei consensi costruiti online dove spopolano slogan sguaiati, il rischio del poco raziocinio è dietro l’angolo. Ricordo un precedente famoso: nostro Signore fu appeso a una croce a furor di popolo, con il governante dell’epoca che se ne lavò le mani per non contraddire le masse inferocite. E noi, oggi, da che parte vogliamo schierarci?