Pace e giustizia

Pace e giustizia Bergoglio è infaticabile per gli argomenti che affronta, le battaglie che conduce, il bene che ricerca, la verità che insegue in ogni circostanza, anche rischiando l’impopolarità e la derisione di chi si allinea con l’opinione mainstream

Papa Francesco instancabile. Non solo per i viaggi con il peso che hanno per un uomo di 87 anni. Per le persone che incontra, per il livello degli impegni, per i discorsi che tiene.

Bergoglio è infaticabile per gli argomenti che affronta, le battaglie che conduce, il bene che ricerca, la verità che insegue in ogni circostanza, anche rischiando l’impopolarità e la derisione di chi si allinea con l’opinione mainstream.

Medesima situazione si è verificata anche la scorsa settimana durante l’itinerario tra Belgio e Lussemburgo.

Giorni intensi, culminati nella tradizionale conferenza stampa con i giornalisti accreditati sul volo papale ( cfr pag. 9 edizione cartacea). Come sempre sono stati vari gli argomenti affrontati, dall’attualità internazionale a quella più ecclesiale, come ad esempio il ruolo delle donne nella Chiesa.

Francesco non si scompone. Anzi, nell’ultimo viaggio, come notato da più di un osservatore di questioni vaticane, ha risposto punto su punto, senza temere di andare controcorrente. Come è successo sul tema aborto e su altre tematiche spinose. Bergoglio non le manda a dire. Possiamo aggiungere: mai. Viene dall’altra parte del mondo ed è refrattario a un certo parlare formale che dice tutto e niente. Lui va al nocciolo.

Due questioni sono ricorrenti, quasi ossessive, al centro del suo cuore e dei suoi pensieri: la pace nei territori in guerra, ma anche fra di noi e nelle nostre famiglie, e la richiesta di perdono alle vittime di abusi. Il Papa ama il dialogo. Lo pratica per primo, con i leader delle altre religioni, con i più esclusi della terra, con gli emarginati. Con tutti, uno per uno. Lui è per l’incontro, non per lo scontro. È per l’umanità che si riscopre tra fratelli, non tra nemici.

Basta bombe, sostiene, e si investa sulla pace e la prosperità dei popoli e delle singole persone, bambini e giovani in particolare. Non perde una sola occasione per pregare e invocare la pace, da qualsiasi tribuna, davanti ai governanti e a quanti lo seguono per ascoltare una parola di incoraggiamento.

Gli abusi, altro tema scottante, ricevuto in eredità da Benedetto XVI che non fece sconti in materia: Francesco incontra chi li ha subiti. Chiede perdono per i torti, le violenze, i silenzi e le coperture. Lo fa davanti al mondo, senza timori, ben consapevole dell’orrore compiuto e dei danni provocati nel tempo. Oggi è necessario riparare e prevenire. Lo chiede il Vangelo. Francesco lo sa e lo incarna, fino a sentire le ferite ancora da rimarginare.