Sano realismo
Sano realismo Quella di lunedì scorso è stata una serata di grande passione politica. Qualcuno ha scritto anche con tifo da stadio, quello che si è visto al palazzo del Ridotto, all’incontro organizzato dal nostro giornale con i due sfidanti alla poltrona da sindaco, per Cesena. Alla vigilia del voto per il ballottaggio, ricordiamo, come fatto anche qualche settimana fa, le parole di papa Francesco a Cesena, con le quali richiamava tutti, di fronte alla impossibilità di potere avere la bacchetta magica in politica, a un sano realismo.
Quella di lunedì scorso è stata una serata di grande passione politica. Qualcuno ha scritto anche con tifo da stadio, quello che si è visto al palazzo del Ridotto, all’incontro organizzato dal nostro giornale con i due sfidanti alla poltrona da sindaco, per Cesena.
Noi potremmo aggiungere sul tifo da stadio, come dicono i giovani di oggi, che “ci sta”. Quando i toni si alzano e si avvicinano le scadenze, è inevitabile che gli animi siaccendano più del normale. È giusto che sia così. In vista del ballottaggio di domenica prossima (si voterà, nel nostro territorio, a Cesena e a Savignano) il dibattito si alza sempre di più.
Nelle famiglie si è tornati a parlare di politica. Accade anche fra amici. E pure tra i ragazzi, checchè ne dicano i soliti bene informati.
Se a livello nazionale si è a un passo da una crisi di governo, a livello locale, dopo la scorpacciata della Lega compiuto alle europee del 26 maggio e il controribaltone per l’elezione dei sindaci nei Comuni minori, ora per i ballottaggi la posta in gioco è davvero alta. La gente, ancora una volta, ha dimostrato di sapere selezionare e distinguere tra i messaggi da mandare all’Ue e al governo di Roma e il voto che aveva un’attinenza solo locale.
Ancora una volta, da queste colonne, invitiamo alla partecipazione. Anche non votare ormai ha assunto un’espressione di volontà, ma poter dire la propria forse può essere ancora più di valore.
Al ballottaggio Cesena ci arriva per la prima volta. A Savignano ci si andò anche la tornata scorsa. Per i cesenati si tratta di un’esperienza nuova. E anche per noi, oltre che per i politici coinvolti e per i cittadini.
Papa Francesco, il primo ottobre di due anni fa in piazza del Popolo, richiamò tutti a una politica “né serva né padrona, ma amica e collaboratrice; non paurosa e avventata, ma responsabile e quindi coraggiosa e prudente nello stesso tempo; che faccia crescere il coinvolgimento delle persone, la loro progressiva inclusione e partecipazione; chenon lasci ai margini alcune categorie, che non saccheggi e inquini le risorse naturali”.
Una consegna forte, insieme a quella a “non balconare”, a non criticare e basta, ma mettere le mani in pasta. A immischiarsi nelle faccende della città, sapendo che “la bacchetta magica non funziona in politica” e che “un sano realismo sa che anche la migliore classe dirigente non può risolvere in un baleno tutte le questioni”.
Allora, in bocca al lupo a tutti. Non solo ai due candidati in lizza (cfr. Primo piano alle pagine 4 e 5 dell’edizione cartacea) ma anche a chi con loro siederà in Consiglio comunale e ambisce ad amministrare la città. Il buon politico è un martire del servizio che deve avere, sono sempre parole di Bergoglio a Cesena, la prospettiva del bene comune.