Senza indugio
Senza indugio Il clima sta cambiando sotto i nostri occhi. Anzi, il clima è cambiato e noi siamo ancora qui che ne discutiamo se sia vero o meno
È un’estate ben strana, questa del 2023. Prima tardava ad arrivare, poi è scoppiata un’afa insopportabile con temperature più simili al deserto del Sahara che a quelle delle nostre latitudini. Poi non sono mancati i gravi danni causati dalle trombe d’aria e dal vento in stile tornado americani. Altroché i folletti cui eravamo abituati sulle nostre spiagge, per di più una tantum.
Il clima sta cambiando sotto i nostri occhi. Anzi, il clima è cambiato e noi siamo ancora qui che ne discutiamo se sia vero o meno. Intanto prima abbiamo dovuto fare i conti con l’alluvione di maggio con il suo seguito di disastri e di migliaia di frane che hanno modificato il territorio. Ora siamo alle prese con le tempeste tropicali che ci fanno comprendere quanto siamo impreparati a eventi di tale portata.
La natura presenta il suo conto. La speranza è che noi tutti siamo capaci di leggerne i segni. Intanto, e non possiamo non registrarlo, nonostante la bizzarra stagione dal punto di vista del clima anche con il suo carico di vittime che vogliamo ricordare, c’è tutta un’altra realtà che opera per lo più nel silenzio.
Sulle pagine e sui siti delle nostre tre edizioni da settimane raccontiamo dell’impegno di decine e decine di Centri estivi, con migliaia di bambini, ragazzi e giovani impegnati nelle parrocchie, nelle associazioni e nei movimenti cattolici. Lo stesso avviene anche con i campi scuola e le esperienze degli scout. Un’infinità di bene che si compie nel disinteresse dei grandi network. Un bene che ne semina altrettanto, di cui altri raccoglieranno i frutti.
Nemmeno il volontariato cattolico va in ferie. Penso alle Caritas, a chi segue quelli in difficoltà, a chi si fa prossimo verso chi non ha nessuno.
Chi si accorge più dei poveri, degli anziani soli, dei malati psichiatrici, degli immigrati? C’è tutto un mondo attivo che consola e si fa compagno di viaggio, pure questo nel silenzio.
Quest’anno l’estate vede diverse centinaia di migliaia di giovani convocati a Lisbona per la Gmg di inizio agosto. L’incontro con papa Francesco sarà il culmine di un cammino partito da lontano, per poi tornare nelle strade del mondo, ad annunciare a tutti la bellezza dell’esperienza cristiana. Non c’è più caldo, vento, tempesta o grandine che tengano. Quando il tesoro nascosto nel campo viene trovato, senza indugio ci si alza, si chiamano gli amici e si inizia a fare festa. Sì, perché di meglio, anche in questa pazza estate, non può capitare.