Subito la pace
Subito la pace Dopo un 2021 dalla crescita in stile boom economico, oltre il 6 per cento, ora incomberebbero inflazione e recessione, un mix che nessuno immaginava in questo momento
«Non si illudano Putin e la “sua” Russia». L’ha scritto il sociologo Mauro Magatti nell’editoriale pubblicato martedì scorso dal quotidiano Avvenire. «Nel mondo contemporaneo nemmeno loro possono farcela da soli – ha aggiunto il docente universitario -. Ci si può salvare tutti insieme. Accettando la fatica del dialogo della mediazione, della diplomazia. A partire dalla convinzione che la pace è un bene comune universale nell’interesse di tutti».
Difficile da comprendere? E anche da praticare? Impossibile? Per qualcuno di certo sì. Lo ha detto anche Magatti che ha subito aggiunto: «Sì, forse. Come difficile, impossibile, impensabile è stata l’iniziativa militare russa». È proprio così. Chi si sarebbe mai immaginato una guerra nel cuore dell’Europa dopo due anni di pandemia? Un conflitto che sembrava inconcepibile e che oggi mostra sviluppi imprevedibili.
Nessuno sa cosa accadrà domani: questo è il fatto che mette angoscia. Che crea disagio, smarrimento e sconcerto in tantissimi di noi. Papa Francesco domenica scorsa, dopo la recita dell’Angelus, ha usato parole forti, ancorché accorate (cfr pag. 4 edizione cartacea).
Ha detto: fermatevi, per favore! Ha aggiunto un esclamativo, molto categorico, anche se alleggerito dalla supplica per favore, com’è nel suo stile. «La guerra è una pazzia – ha proseguito Bergoglio -. Guardate questa crudeltà. In Ucraina scorrono fiumi di sangue e di lacrime».
Come non vedere questo scempio? Come non rendersi conto di quel che accade vicino a noi? Come poter tollerare il lancio delle bombe su scuole, bambini, centri abitati, famiglie? Come può accadere? Ognuno di noi si interroga e non riesce a darsi una risposta.
L’opinione pubblica internazionale sta rispondendo oltre ogni previsione. Sono gravissime anche le ripercussioni economiche, a ogni livello. L’interdipendenza tra i Paesi, oggi nemici o schierati su fronti opposti, è un fatto ineludibile. Un elemento da considerare. Pensare di poterne fare a meno è un’utopia.
Basta guardare ai prezzi della benzina e del gas e agli aumenti sui cereali, grano in testa. Magatti ha evocato la stagflazione. Dopo un 2021 dalla crescita in stile boom economico, oltre il 6 per cento, ora incomberebbero inflazione e recessione, un mix che nessuno immaginava in questo momento. Per il bene di tutti, occorre una svolta coraggiosa per mettere subito fine alle ostilità e riprendere la via della pace, la sola capace di assicurare prosperità.