Tutto, per i fratelli
Tutto, per i fratelli Questo ci insegna don Minzoni, uomo e prete delle nostre terre: che in ogni uomo c’è un mondo e, per noi cristiani, c’è il volto di Cristo. Vale sempre la pena di prendersene cura (l’“I care” di don Milani). Costi quel che costi
Iriferimenti sono chiari. E parlano delle priorità di oggi. Uomini che hanno «resistito al male e creato il bene in situazioni difficili». A loro occorre guardare, secondo il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi che nella sua introduzione ai lavori del Consiglio permanente, lunedì scorso, ha indicato in don Giovanni Minzoni e don Lorenzo Milani due esempi da seguire.
A cento anni dalla morte (il primo) e ad altrettanti dalla nascita (il secondo) hanno ancora tanto da dirci. Anzitutto, che i giovani sono il bene più prezioso, che occorre battersi per loro, e per ogni vita, per varie ragioni, “fragile”.
«Questa memoria incoraggia noi preti italiani, che talvolta ci interroghiamo sul tanto lavoro e ci sentiamo quasi abbattuti – ha proseguito il porporato -. Ci inseriamo in una lunga catena di servitori del Vangelo e del popolo italiano che si sono spesi con fedeltà e creatività sociale e pastorale».
Fedeltà e creatività, al Vangelo ma anche a tutti i suoi valori evidenti nella filigrana della Costituzione, citata più volte dal cardinale Zuppi. C’è bisogno di gente appassionata all’uomo, sembra dire con questi due grandi esempi: disposta a dare tutto per i fratelli.
Di qui la dedizione della Chiesa che «continuerà il suo impegno per l’intera comunità italiana, per i più deboli, per la coesione della società, per l’educazione e il bene comune». I campi sono sconfinati, ma le urgenze sono ben chiare nelle parole del presidente della Cei.
Anzitutto, «una seria politica di rilancio della natalità a livello nazionale». Ma non solo: anziani («soddisfazione» per la volontà di riprendere le fila della legge delega), migranti (per i quali «servono maggiori flussi regolari») e l’impegno sul fronte del contrasto agli abusi, per continuare «con fermezza» a «stare dalla parte dei più fragili e far crescere una cultura caratterizzata dal rispetto, dalla cura e dalla tutela della dignità di ogni persona».
Infine l’appello alla pace in Ucraina: «il mondo deve porre fine a questa guerra e affrontare seriamente gli altri conflitti aperti».
Questo ci insegna don Minzoni, uomo e prete delle nostre terre: che in ogni uomo c’è un mondo e, per noi cristiani, c’è il volto di Cristo. Vale sempre la pena di prendersene cura (l’“I care” di don Milani). Costi quel che costi. E in questi tempi di guerra e crisi, costa. Ma non si può rinunciare.