Un voto pro Draghi
Un voto pro Draghi Tanti i non votanti. È anche vero che, in diverse circostanze, l’astensione è un modo per esprimere un giudizio che va letto e interpretato
Il mondo è cambiato. La tornata elettorale di domenica e lunedì scorsi l’ha confermato di nuovo. Innanzitutto con il dato sui votanti, anzi meglio, con quello sulle astensioni. Cinque-sei punti percentuali in meno di cittadini alle urne rispetto a cinque anni fa (allora si votò in un giorno solo) deve essere un elemento capace di fare riflettere sull’interesse per la politica e l’amministrazione delle città.
È anche vero che, in diverse circostanze, l’astensione è un modo per esprimere un giudizio che va letto e interpretato. Dallo spoglio di lunedì si possono trarre alcune considerazioni. Un dato generale sembra l’affermazione del centrosinistra a traino Pd targato Letta che si conferma a Milano, Bologna e Napoli, ma che dovrà fare i conti con la crisi notevolissima del Movimento 5 stelle battuto in maniera sonora quando si è presentato da solo. La fase della contestazione e del sovranismo, hanno detto in maniera netta gli elettori, è finita. Per governare, pare il messaggio, ci vogliono idee per il futuro, in stile Draghi.
Nel centrodestra le liti e le divisioni degli ultimi mesi non hanno favorito la coalizione che ha vinto in Calabria con in netta evidenza il partito di Berlusconi, uno dei più fedeli alleati dell’attuale governo. I tira e molla di Salvini sul Green pass e sulla guida del Paese non hanno favorito la Lega che ha perso consensi in favore di Fratelli d’Italia. Meloni e soci hanno avuto il merito di una condotta più coerente, anche se forse non sono arrivati dove immaginavano. A Roma Virginia Raggi subisce una sconfitta che era nell’aria e Carlo Calenda da solo ottiene un risultato inatteso: la sua lista arriva al 19,07 per cento dei consensi, primo partito della capitale.
Sul nostro territorio si conferma a Gatteo la coalizione che ha visto come sindaco per dieci anni Gianluca Vincenzi con la vittoria del suo vice Roberto Pari. A Sogliano l’ha spuntata per pochi voti Tania Bocchini che fa cambiare colore alla giunta, dopo due mandati del centrodestra. A Cesenatico, Matteo Gozzoli si conferma primo cittadino con 25 punti percentuali di scarto sullo sfidante, l’ex sindaco Roberto Buda sostenuto dal centrodestra.
Tra due settimane si terranno i ballottaggi, con apparentamenti che potrebbero spostare l’andamento del voto. I giochi sono ancora aperti, ma i messaggi dello scorso fine settimana arrivati a partiti e coalizioni sono chiari.