Auguri mamma! (dove sono i calzini?)

Auguri mamma! (dove sono i calzini?) «Son tutte belle le mamme del mondo» si cantava molti anni fa. Manuale di sopravvivenza

Caro direttore, in occasione della Festa della mamma che si celebra domenica prossima vorrei raccontarle che ho un’amica che al secondo figlio ha lasciato il lavoro e ne ho una che al quinto ha ricominciato a lavorare. Ho anche un’amica che non ha voluto figli, ma i miei figli la domenica aspettano solo lei perché non riescono a batterla alla playstation. Mi ha detto di trattarli bene perché da grandi saranno loro a pagarle la pensione.

Ho un’amica che tutte le domeniche, cascasse il mondo, accompagna il figlio in macchina al mare e ritorno, alla velocità di non meno di 40 chilometri all’ora e non più di 59, sempre lo stesso tragitto, cascasse il mondo. Ho un’amica che ha fatto il mutuo per mandare il figlio a studiare violino in Inghilterra e ho un’amica che ha tre figli maschi e li ha voluti, dice, proprio tutti maschi. Se voglio mi svela come si fa… Ho un’amica che allatta il figlio anche se ormai va in prima, e un’amica preoccupatissima perché la figlia ha una fidanzata. Spera con tutto il cuore che sia solo un colpo di testa e che le passi presto… Invece l’altra amica ha consigliato al fidanzato della figlia di pensarci un attimo. Lui lo farà.

Entrambi si fidano molto del suo parere. Più che una mamma, per loro è un’amica.

Ho un’amica che non esce mai, dico mai, per assistere il suo fragile bambino da 18 anni gravemente ammalato e un’amica che lavora così tanto ma così tanto che mi scrive sempre per chiedermi quando ci sono le udienze a scuola e a che ora le bambine finiscono la pallavolo. Ho un’amica che oltre ai figli deve assistere anche i genitori anziani e a volte la sera mette a tavola il pollo dell’A& O, proprio come la mamma nutrizionista che per la storia del pollo ha preso novemila mi piace su Facebook.

Ho almeno due amiche che volevano due figli, ma per forza ne hanno fatto solo uno.

Non avrebbero saputo a chi lasciare il secondo durante l’orario di lavoro, quando l’asilo è chiuso. E ho un’amica che non ha potuto avere figli, così adorabile che mi portava i pasti pronti quando avevo il mio primo figlio così piccolo ma così piccolo che non potevo assolutamente occuparmi di cucinare. Ne avevo un’altra di amica che non poteva avere figli. Quando sono rimasta incinta non mi ha più voluta come amica. Ora siamo più sole entrambe. L’amica della mia amica ha imparato a fare torte, pizze e biscotti senza glutine per i suoi due figli celiaci. I suoi dolci sono più buoni di quelli della pasticceria e vorrei – quando la invito alle feste – essere altrettanto brava da toglierle l’incombenza, almeno per quella sera, di cucinare doppio.

L’amica della mia amica ha litigato con il figlio, quello grande, vent’anni, vedessi che bel ragazzo. Questa sera non hai cucinato, le ha detto, non hai fatto il tuo dovere!

Ho un’amica che assolutamente non vuole comprare il motorino al figlio, perché è troppo pericoloso, e un’altra che non vede l’ora di comprargli il motorino, perché deve essere indipendente. E molte amiche che hanno comprato il cellulare ai figli in quinta elementare perché tutti gli altri amichetti già lo avevano e senza si sarebbero sentiti isolati.

Qualcuno ha tenuto duro fino alla terza media, ma alla fine i cellulari ai figli lo abbiamo comprato tutte. L’altro pomeriggio dall’estetista è arrivata un’amica. Lei e la figlia si facevano lo stesso tatuaggio, hanno tratto ispirazione da Tik tok. E per sapere cosa fanno i figli il sabato sera, ci mettiamo d’accordo e guardiamo le storie su Ista degli amici dei figli, perché le storie dei nostri figli non possiamo vederle, noi mamme non siamo negli stretti.

E se non avete capito quest’ultima, fate un figlio e lo imparerete molto presto.