Adolescenti, l’importanza del dolore

Adolescenti, l’importanza del dolore Due eventi sconcertanti hanno contraddistinto la cronaca della scorsa settimana. Entrambi hanno visto coinvolti dei giovanissimi

Due eventi sconcertanti hanno contraddistinto la cronaca della scorsa settimana. Entrambi hanno visto coinvolti dei giovanissimi. A Roè Volciano, all’uscita da scuola un violento alterco, tra due ragazze di 14 e 15 anni, ha portato al grave ferimento con un coltello di una delle due, mentre una platea di ragazzi incitavano e riprendevano la scena con lo smartphone.

A Rivoli, due giovani adolescenti, rispettivamente di 15 e 16 anni, hanno perpetrato un atto di barbarie, sequestrando un uomo per poi sottoporlo a un’agonia di violenze e torture durata dodici interminabili ore. Questi giovani sembrano aver agito spinti da un perverso desiderio di divertimento nel provocare dolore e terrore nel loro malcapitato ostaggio.

Qual è il motivo per cui questi giovani ricerchino e agiscano il dolore? Qualcuno parla del cinismo degli adolescenti, ma forse i nostri giovani sono le prime vittime di una società che ha perso la capacità di soffrire, di sopportare il dolore. Persiste una sorta di anestesia diffusa, di cui noi adulti dobbiamo sentirci responsabili. I nostri ragazzi crescono avvolti da falsi miti, divisi tra l’illusione del successo e la mancanza di speranza. Non comprendono più il significato di concetti come rinuncia, sacrificio e tristezza. Ogni frustrazione, ogni disagio, viene spesso interpretato come segno di depressione e si ricorre alla sua presunta soluzione chimica.

Le esperienze mediche estreme, come quelle dei gravi ustionati o dei soggetti con indifferenza congenita al dolore, dimostrano in modo drammatico quanto il dolore sia essenziale per mantenere l’integrità del Sé.

È importante insegnare ai nostri figli che affrontare il dolore è un passaggio inevitabile nel loro percorso di crescita e che solo attraverso questa esperienza possono sviluppare la fiducia nelle capacità di affrontarlo.