Cura
Cura Mai come in questo particolare periodo stiamo constatando come la cura empatica, la dedizione verso l’Altro siano il motore che dà motivazione e forza al lavoro senza sosta di medici, infermieri e di tutte quelle figure professionali che lottano contro il Covid
“Cura stava attraversando un fiume quando scorse del fango cretoso. Pensosa, raccolse un po’ di argilla e cominciò a dargli forma. Mentre rifletteva su cosa avesse fatto, interviene Giove. Cura lo prega di infondere lo spirito a ciò a cui ha dato forma, senza sapere cosa sia, e Giove acconsente volentieri. Cura vorrebbe anche dare un nome a ciò che ha fatto, ma Giove non è d’accordo poiché è stato lui a infondere lo spirito vitale. Mentre Giove e la Cura discutono, interviene la Terra che reclama il suo diritto di dare nome a ciò che è stato fatto, che è stato creato con parte del suo corpo. I disputanti allora chiamano Saturno, il Tempo, come giudice, e la decisione di Saturno è la seguente: ‘Tu Giove hai dato lo spirito a questa creatura, e al momento della morte ne riceverai lo spirito. Tu, Terra, hai dato il corpo, e riceverai il corpo. Ma poiché chi diede forma a quest’essere per prima fu la Cura, finché esso vive Cura lo possiederà. Per tutta la vita l’uomo sarà l’essere della cura, e visto che proviene dalla terra, cioè dall’humus, si chiamerà: Uomo”.
(Da P. Fabbri, 1995, modificata).
Nel momento drammatico che stiamo vivendo questo mito, comparso nei testi di Igino, autore latino del I secolo d.C., ci fa riflettere su quanto l’uomo nei secoli si sia concepito come l’essere della cura, che da essa è plasmato, a cavallo tra una dimensione materiale e spirituale. Il mito, ci mostra come gli dei, nel dare nome all’uomo nel conoscerlo nella sua essenza profonda debbano considerare la saggezza del tempo. Questo riconosce alla cura una importanza fondamentale. Cura e conoscenza sono elementi imprescindibili e paralleli.
Mai come in questo particolare periodo stiamo constatando come la cura empatica, la dedizione verso l’Altro siano il motore che dà motivazione e forza al lavoro senza sosta di medici, infermieri e di tutte quelle figure professionali che lottano contro il Covid, nelle strutture sanitarie e negli istituti di ricerca.
Tutti noi possiamo mantenere alta questa onda umanitaria di cura tenendo a mente, nella fase 2, l’importanza di perseguire un comportamento di attenzione e rispetto attraverso l’osservanza scrupolosa delle misure per il contenimento dell’emergenza Covid-19.