Figlio reale-figlio immaginario
Figlio reale-figlio immaginario Tutti i genitori hanno un’immagine di un figlio. Questa immagine è frutto della propria storia, del proprio mondo interno.
Appena finite le mani, Geppetto sentì portarsi via la parrucca dal capo. Si voltò in su, e che cosa vide? Vide la sua parrucca gialla in mano del burattino. “Pinocchio! Rendimi subito la parrucca!” E Pinocchio invece di rendergli la parrucca se la messe in capo per sé, rimanendovi sotto mezzo affogato. A quel garbo insolente e derisorio, Geppetto si fece triste e melanconico, come non era stato mai in vita sua: […] E si asciugò una lacrima. (Carlo Collodi, Pinocchio)
Ironicamente si potrebbe affermare che persino Geppetto si ritrovi a dover fronteggiare la delusione che scaturisce dalla non coincidenza tra figlio reale e figlio immaginario. Il figlio nasce nella mente del genitore prima ancora di essere concepito.
Tutti i genitori hanno un’immagine di un figlio. Questa immagine è frutto della propria storia, del proprio mondo interno. Le fantasie che si attivano li riportano a rivisitare la loro infanzia, i loro desideri di bambini, le aspettative di allora, i rapporti con i loro genitori. In questa struttura immaginaria che lo precede, verrà a collocarsi il bambino nuovo ma già antico nelle fantasie dei genitori. Questo è un processo inevitabile.
Selma H. Fraiberg, psicoanalista statunitense, distingue tre bambini: il bambino della mente, cioè un figlio che si costruisce nella mente del genitore sulla base dei propri “fantasmi” inconsci; il bambino del cuore, che coinvolge i genitori e le loro famiglie di origine nel progetto affettivo; e infine il bambino reale, che con la sua presenza concreta comporta un ridimensionamento e disillusione.
Dal punto di vista della Fraiberg, il processo per diventare genitori comporta un doppio lutto che consiste sia nel rinunciare a vedere il bambino solo in sé stessi perché c’è un bambino reale, sia nel ridimensionamento del bambino fantasticato a favore del bambino reale, meno ideale ma presente. Questo bambino reale attiverà una trasformazione straordinaria nel genitore. Lo maturerà, lo porterà a separarsi psicologicamente dai propri genitori, perfezionando quell’identità personale e di genere in perenne costruzione.