La coppia

La coppia Alcuni psicoanalisti si chiedono se nella scelta del partner esista effettivamente la possibilità di amare l'altro per le sue reali qualità, o se prevalga invece una scelta di amore di tipo più prettamente narcisistico.

«Un tempo gli uomini erano esseri perfetti, non mancavano di nulla e non v’era la distinzione tra uomini e donne. Ma Zeus, invidioso di tale perfezione, li spaccò in due: da allora ognuno di noi è in perenne ricerca della propria metà, trovando la quale torna all’antica perfezione» (Platone, Simposio).

Alcuni psicoanalisti si chiedono se nella scelta del partner esista effettivamente la possibilità di amare l’altro per le sue reali qualità, o se prevalga invece una scelta di amore di tipo più prettamente narcisistico.

In altri termini nel rapporto con l’altro andiamo sempre alla ricerca di noi, di un nostro aspetto. Lo scopo inconscio di questa ricerca consiste nell’evitare la perdita di parti di sé facendole vivere nell’altro. Un altro scopo, sempre inconscio, consiste nel potersi sbarazzare di parti amate di sé ma per qualche motivo risultate inaccettabili.

Allo stesso modo nel rapporto di coppia si riattivano i modelli genitoriali incorporati e si fanno vivere all’altro le emozioni rimosse esperite nelle relazioni con le figure significative della propria infanzia.

Lo psichiatra inglese Henry Dicks definisce le relazioni sentimentali durature come una sorta di «relazione terapeutica naturale» intendendolo come il campo delle manifestazioni delle irrisolte prime relazioni oggettuali.

Questo meccanismo non deve essere interpretato come espressione di patologia ma come necessità di trovare un contenitore idoneo a quei nuclei irrisolti in ognuno di noi.

Tale processo diventa disfunzionale, generando nella coppia una rilevante conflittualità, quando si attiva un bisogno di rivalsa dalla sofferente relazione infantile e si innesca una sorta di «patologia della riparazione», un bisogno di continuare «una vecchia battaglia con un nuovo nemico».

L’infelicità nella relazione nasce quando il bisogno di riparare alle ferite del proprio mondo interno, attraverso la relazione con il partner, non si traduce in pratica. Il partner in questo caso verrà amato e, allo stesso tempo, odiato.

Come uscire da tale impasse? Se la coppia riuscirà a co-costruire un sistema relazionale di autoregolazione attraverso i meccanismi del contatto, della rottura e della riparazione; se ognuno riuscirà a riconoscere e bonificare gli aspetti respinti di sé, percependo quindi il partner come persona diversa da sé e non come l’espressione fantasmatica dei propri irrisolti, allora la relazione potrà divenire armonica.