La psicoanalisi
La psicoanalisi È dei giorni scorsi un articolo denuncia uscito su La Stampa in cui, il biologo Enrico Bucci e lo storico della scienza Gilberto Corbellini, attaccano la psicoanalisi, da loro considerata una pseudoscienza al pari di omeopatia e agopuntura. In risposta, viene pubblicato su L’Espresso un articolo della presidente della Società psicoanalitica italiana (Spi), dottoressa Anna Maria Nicolò, neuropsichiatra infantile.
È dei giorni scorsi un articolo denuncia uscito su La Stampa in cui, il biologo Enrico Bucci e lo storico della scienza Gilberto Corbellini, attaccano la psicoanalisi, da loro considerata una pseudoscienza al pari di omeopatia e agopuntura.
In risposta, il 18 novembre, viene pubblicato su L’Espresso un articolo della presidente della Società psicoanalitica italiana (Spi), dottoressa Anna Maria Nicolò, neuropsichiatra infantile. La presidente descrive la psicoanalisi come una scienza in movimento. Elenca le oramai innumerevoli ricerche sulla sua efficacia, documentate su importanti riviste scientifiche. Molti gruppi di ricerca e istituti come il Columbia research centero la Menninger clinic, dimostrano come con i trattamenti psicoanalitici si conseguano risultati positivi, stabili e duraturi nel tempo. In Germania, sulla base di evidenze empiriche, i sistemi di assicurazione sanitaria prevedono una copertura fino a 300 sedute di psicoanalisi per pazienti depressi.
La presidente descrive altresì il dialogo costante tra psicoanalisi e neuroscienze. Tra i più autorevoli neuroscienziati che sostengono la psicoanalisi vi è il professor Kandel, premio Nobel per la medicina. Ricordiamo in Italia il professor Vittorio Gallese e molti altri.
Gli attacchi di Bucci e Corbellini sembrano riflettere un antico pregiudizio risalente allo scorso secolo, quando gli studi di efficacia erano scarsi. Pertanto cadono di fronte alle evidenze empiriche, ben conosciute dagli addetti ai lavori. Tuttavia, articoli di questo genere possono generare reazioni negative – confusione, smarrimento, sfiducia – in chi non ha una preparazione specialistica, ivi inclusi i pazienti che si sottopongono a psicoterapie psicodinamiche che si basano sui presupposti della psicoanalisi.
Il lavoro psicoanalitico ha lo scopo di aumentare la conoscenza di sé, rendere conscio ciò che era inconscio, migliorando la qualità della vita. La psicoanalisi si propone di ampliare lo spazio mentale, la “pensabilità”. Nel corso del trattamento, il paziente è costantemente richiamato ad osservare i propri contenuti interni – pensieri, fantasie, emozioni, sentimenti – finché, con il tempo, acquisirà una capacità autoanalitica, diventando più consapevole dei propri movimenti interni e, quindi, più equilibrato.