Domenica 1° marzo – 1ª domenica di Quaresima – Anno A

Domenica 1° marzo - 1ª domenica di Quaresima - Anno A Quaresima, Dio non abbandona mai l’uomoGen 2,7-9; 3,1-7; Salmo 50; Rm 5,12-19; Mt 4,1-11

Il tempo della Quaresima è un tempo forte perché con l’aiuto della Parola di Dio, della preghiera costante e di un continuo cammino penitenziale di conversione, possiamo tornare al significato originario della nostra vita: come il Signore l’ha pensata e voluta per realizzare in pieno il senso e la verità su di noi.

Dio ci ha creati a sua immagine perché ci ama come figli che Egli attende e vuole con sé nella sua casa. Per questo Dio ha creato un mondo e un universo che dà lode e gloria al Creatore e lo ha donato a noi perché ce ne serviamo e lo trasformiamo, contribuendo così anche noi all’opera della creazione. Il perché profondo della nostra vita non sta in noi stessi e nelle creature che ci circondano, ma in Dio: siamo stati creati per Lui e non saremo pienamente felici fino a che non lo avremo raggiunto.

Dio non abbandona mai l’uomo, la sua creatura prediletta. Per questo ci voleva Cristo Gesù, Figlio del Padre, che nella sua vita terrena ha fatto il cammino inverso al nostro per toglierci dalla nostra situazione di peccato e di morte. Gesù ha condiviso la nostra vita umana rendendola simile a noi in tutto, fuorché nel peccato. Con la Sua Parola e la sua vita Gesù ha dato l’unica risposta valida al peccato di Adamo e nostro, ottenendoci la vittoria sul male con la sua Croce e Risurrezione. È Cristo il nuovo Adamo, l’uomo nuovo e vero che il Padre ci ha offerto

perché ci ritrovassimo in Lui. All’inizio della Quaresima, per riscoprire e vivere il nostro Battesimo, noi siamo chiamati a lottare contro il male e a vincere con Gesù e come Gesù le tentazioni di Satana. Sono tre le tentazioni con le quali tutti ci dobbiamo confrontare per superarle con Cristo.

La tentazione del piacere: con la caduta originale, tutti i sensi umani si sono rivoltati contro di noi e sono diventati prepotenti. Noi c’illudiamo, assecondandoli, di trovare il benessere e la felicità e invece diventano i nostri aguzzini che ci abbruttiscono e ci portano alla morte. Per questo il Signore ci dà una regola d’oro: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.

La tentazione del potere: è molto diffusa. Il potere inteso non come servizio, ma come dominio sugli altri e come pretesa di fronte a Dio. Gesù vince, anche per noi, con le parole: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”.

La tentazione del possesso: l’ingordigia di avere sempre di più, a scapito dei poveri, ci rende schiavi di Satana. Per questo Gesù è netto e deciso: «Vattene, Satana!… Il Signore, Dio tuo, lui solo adorerai».