Domenica 14 maggio – 6ª domenica di Pasqua – Anno A
Domenica 14 maggio - 6ª domenica di Pasqua - Anno A OSSERVARE I COMANDAMENTI È LA LOGICA DELL’AMOREAt 8,5-8.14-17; Salmo 65; 1Pt 3,15-18; Gv 14,15-21
L’autore del IV Vangelo colloca i cc. 14-17 nel contesto dell’Ultima Cena, compresa la lavanda dei piedi, episodio che allude al battesimo: «Chi ha fatto il bagno». Si tratta di una sintesi che arriva a cime teologiche sublimi. Si parte da riferimenti continui all’imminente partenza di Gesù, poi nella seguente sezione, argomentazioni simili vengono applicate prima allo Spirito (vv. 15-17), poi a Gesù (vv. 18-22) e infine al Padre (vv. 23-24). Ricevere lo Spirito Santo è possibile, ma a una condizione: osservare i comandamenti del Maestro. Evidentemente i comandamenti li dobbiamo osservare per amore. Poche chiacchiere: se amiamo sul serio Gesù viene spontaneo e logico osservare i comandamenti; siamo di fronte alla logica dell’amore. Chi ama Gesù e gli obbedisce riceve l’“Avvocato”, l’altro, perché il primo è Gesù in persona.
Tutti siamo imputati e ci troviamo in un grande processo dove non girano bustarelle o continui rinvii affinché il giudice possa andare in ferie. Abbiamo perciò bisogno di un avvocato, il migliore che ci sia. Adesso tocca allo Spirito difendere i discepoli di Gesù. Perché si chiama “Spirito della verità”? Vuol dire che lo Spirito del Risorto rivela al mondo la verità circa Gesù, così come Gesù aveva rivelato al mondo la verità riguardo al Padre. Unicamente quelli che hanno ricevuto Gesù possono ricevere lo Spirito. A partire dal versetto 18, Cristo consola i suoi discepoli e annuncia il suo ritorno. La sua seconda venuta? No, qui si tratta della inabitazione trinitaria, dentro di noi. Con ciò, finalmente riusciremo a capire in che modo Gesù e il Padre siano ‘uno’: «Saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi». Chi ama ascolta e segue gli insegnamenti dell’amato. E appena diciamo un mezzo sì a Cristo è come se venisse giù l’intera montagna: «Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Con il battesimo, con la Pasqua, ci siamo messi proprio nei guai: siamo caduti letteralmente nel vortice dell’Amore.
Esatto, i discepoli di Gesù di Nazaret non sono dei semplici “credenti in Dio”, ma dei “battezzati” nella Santissima Trinità. E vivere in questo vortice ha molte conseguenze, o meglio, spiega molti gesti eroici dei Santi: il toccare i lebbrosi di San Francesco, l’insegnare al Papa di santa Caterina da Siena, il nascondere ebrei e partigiani da parte di una madre superiora; migliaia e migliaia di esempi, tanti sono i santi sulla terra. E molti che lavorano per mantenere la famiglia corrono il rischio di una morte tragica.