Domenica 15 marzo – 3ª domenica di Quaresima – Anno A

Domenica 15 marzo - 3ª domenica di Quaresima - Anno A La fede rende l’uomo una creatura nuovaEs 17,3-7; Salmo 94; Rm 5,1-2.5-8; Gv 4,5-42

Il Vangelo di questa terza domenica ci presenta il brano dell’incontro di Gesù con la Samaritana. È un brano fondamentale per noi chiamati, in ogni Quaresima, a riscoprire e a rivivere le nostre radici cristiane nel Sacramento del Battesimo. Da allora abbiamo iniziato a vivere la nostra vita con Cristo.

Come ci stiamo comportando, come la stiamo vivendo? Era l’ora sesta (mezzogiorno), nota il Vangelo: l’ora della sete, l’ora messianica, l’ora della crocifissione. Dalla Croce Gesù chiederà ancora: “Ho sete”. Nel dialogo con la Samaritana Gesù ha sete della sua anima e parla di un’acqua che Egli vuole fare scaturire dalle profondità del cuore.

La Samaritana è molto assetata di acqua pura. Gesù scandaglia quel pozzo profondo e misterioso che è la sua coscienza e vi legge lo strazio e il vuoto di una deplorevole vita di peccato: lei è lo zimbello di sei uomini. Povera creatura, avvilita e distrutta dalla colpa. Gesù si rivela a lei gradualmente e in modo delicato. Lui solo può donare a lei, come a tutti noi, quel dono di grazia che disseta e ci fa rivivere da una vita riarsa e rinsecchita dal peccato.

Il cammino di conversione ci aiuta a liberarci dal male del quale, per trascuratezza o per debolezza, facciamo esperienza ogni giorno. L’acqua viva della grazia di Dio è sempre a portata di mano: la vita sacramentale, la Parola di Dio e la preghiera vissute assiduamente ci assicurano una vita battesimale di fede e di amore sempre fresca. Come la Samaritana, dal peccato che isola, annunceremo con gioia Gesù che perdona e salva, aprendoci con Lui e con gli altri a una vera comunità di amore.

La seconda Lettura ci allarga e ci approfondisce l’orizzonte della grazia di Dio che ci disseta e ci salva. Con il dono della fede noi siamo stati giustificati e perdonati, resi giusti. La fede rende l’uomo nuova creatura perché ricuce tutti i fili di collegamento: con Dio, con se stessi, con gli altri, con la natura, che il peccato aveva tagliati. Tutto questo è grazia di Dio che ci dona un clima di pace e di intimità con Lui e di vero amore fraterno verso tutti.

Tutto questo non ci esonera dalle lotte e dalle prove perché i doni della grazia che ci salva, pur essendo alla nostra portata, vanno conquistati con sacrificio e impegno perché in noi rimane sempre l’inclinazione al male. La penitenza quaresimale ci aiuta molto perché, come afferma San Paolo, la speranza non delude, anche in questi tempi così duramente segnati dal Coronavirus.