Domenica 20 ottobre – 29esima domenica Tempo Ordinario – anno C
Domenica 20 ottobre - 29esima domenica Tempo Ordinario - anno C Perché sia vera, la preghiera deve uscire dalla tiepidezzaEs 17,8-13; Salmo 120; 2Tm 3,14-4,2; Lc 18,1-8
L’argomento principale della Parola di questa domenica è la preghiera vista in tutti i suoi aspetti importanti e indispensabili.
Non si può vivere senza preghiera. Molti lo fanno e per questo la loro vita umana rimane su un piano solo materiale senza la scoperta e la vita dello spirito con tutte le sue tensioni verso Dio e i bisogni che abbiamo per i quali solo in Lui troviamo la pienezza della nostra esistenza. Anche noi, immersi in un materialismo pratico, se manchiamo di un forte spirito di preghiera, non riusciamo a vivere una vita pienamente cristiana.
L’evangelista Luca ci presenta Gesù come il grande orante: Colui che prega sempre il Padre per gli uomini eletti da Lui e amati come figli. La piccola parabola ci svela quali sono le disposizioni di Dio verso “i suoi eletti”. Se il giudice iniquo ascolta la povera vedova che si rivolge con insistenza a lui, tanto più Dio ascolterà le preghiere di noi suoi figli quando ci troviamo nel bisogno. Di Lui non dice forse la Scrittura che “le lacrime della vedova scendono sulle sue guance?”.
Gesù pone una domanda che ci deve far pensare: “Il Figlio dell’uomo quando verrà, troverà la fede sulla terra?”. Queste parole sono un pressante invito perché noi davanti a Dio siamo sempre pronti: nessun dev’essere privo di quella fede ostinata che si fa preghiera e invocazione incessante, quando Cristo verrà. Quale sventura sarebbe non riconoscerlo!
Per questo la nostra preghiera, perché sia vera, deve uscire dalla tiepidezza e dalla poca fede. Peggio ancora se dovesse mancare quasi del tutto nella nostra vita. La nostra preghiera dev’essere insistente, sincera, filiale, piena di fede, di speranza e di amore. Stiamo certi che allora Dio ci ascolterà sempre.
La preghiera in fondo è un problema di fede perché ne diventa il termometro. Preghiera e fede si sostengono a vicenda: se ho fede prego e se prego la mia fede cresce e diventa sempre più vera, sempre più pura. La preghiera è un grido al Padre perché intervenga nella storia per liberare i suoi figli dal male e perché tutti riconoscano in Cristo l’unico e vero salvatore dell’uomo. La preghiera non ci chiude in noi stessi, ma dilata il cuore e allarga gli orizzonti della speranza.