Domenica 27 agosto – 21ª domenica Tempo Ordinario – Anno A
Domenica 27 agosto - 21ª domenica Tempo Ordinario - Anno A OLTRE I NOSTRI LIMITI PER UNA VERA RISPOSTA1s 22,19-23; Salmo 137; Rm 11,33-36; Mt 16,13-20
In questo Vangelo ci troviamo di fronte alle domande che Gesù pone ai suoi discepoli. Dapprima chiede: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?» per poi proseguire con la domanda diretta a ciascuno: «Ma voi, chi dite che io sia?».
Tale domanda continua a essere rivolta a ciascuno di noi.
Gesù non è alla ricerca di una risposta preconfezionata, ma è interessato a come viviamo la nostra relazione con Lui e per questo la nostra risposta personale è tanto preziosa agli occhi di Gesù. Una risposta autentica non è immediata e a volte, per le vicissitudini che incontriamo nella vita, fatichiamo a trovarla. Ma Gesù è sempre pronto ad attenderci. Questa domanda «Chi dite che io sia?» ci pone al centro della nostra fede che si rende visibile e concreta con la nostra vita, nelle relazioni all’interno della famiglia, nei rapporti con gli altri e con le persone che incontriamo nel quotidiano. Pietro, alla domanda, gli risponde che Lui è il Cristo, il figlio del Dio vivente. Così Gesù dice a Pietro: «Beato sei tu, Simone, perché né carne né sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli». La risposta di Pietro è frutto della sua fede in Dio. Anche la nostra risposta per essere autentica deve essere quella che nasce dal cuore, illuminata dalla presenza di Dio nella nostra vita. Pietro ha vissuto una piena relazione con Dio, ha conosciuto su di sé la misericordia e il perdono del Signore e perciò può annunciarlo e testimoniarlo in modo credibile. Tutti noi conosciamo bene i limiti di Pietro, le volte in cui ha rinnegato Gesù e le volte in cui Gesù ha dovuto riportare Pietro sulla retta via. Ma Gesù pur conoscendo i limiti umani di Pietro, lo sceglie quale «prima pietra» sulla quale edificare la chiesa.
Anche noi possiamo essere pietre che contribuiscono a rendere viva la Chiesa. Non dobbiamo fermarci ai nostri limiti o pensare di non essere abbastanza per contribuire alla missione di Gesù, perché Dio ci prende così come siamo ora. Ma quanto siamo disposti a interrogarci su chi sia Gesù per ognuno di noi?
Non è un percorso facile perché richiede sincerità nel proprio cuore e di spogliarsi da ciò che pensano gli altri. Ma camminare in questa direzione e scoprire chi è Gesù per noi può portarci a sperimentare la beatitudine intesa come felicità. Gesù a Pietro dice “Beato sei tu”, e tutti noi vivendo nella fede siamo chiamati a tale beatitudine.