Domenica 7 ottobre – 27esima domenica Tempo Ordinario – anno B (Madonna del Rosario)

Domenica 7 ottobre - 27esima domenica Tempo Ordinario - anno B (Madonna del Rosario) Nessun potere umano osi dividere ciò che tu hai unitoGen 2,18-24; Salmo 127; Eb 2,9-11; Mc 10,2-16

Il Vangelo ci presenta una delle tante diatribe con cui i farisei cercano di mettere in difficoltà Gesù, il quale non si lascia sorprendere e capovolge la provocazione in opportunità. Per i farisei il ripudio, cioè il divorzio, è qualcosa che fa parte della sfera giuridica e morale, è un atto che consente di mantenere un ordine sociale. Gesù annulla ogni potere riportando il discorso al sogno originale di Dio creatore.

È ciò che ci viene narrato nella prima lettura. La donna creata dalla costola dell’uomo è “osso delle mie ossa, carne dalla mia carne”. L’uomo e la donna sono posti in una relazione diretta e frontale, in un dialogo fatto di parole e silenzi. Come ci ricorda papa Francesco: “È l’incontro con un volto, un ‘tu’ che riflette l’amore divino” (Al 12). Allora il sogno di Dio ci rimanda al fine della nostra esistenza, cioè all’unione e la comunione: “Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”.

Ecco svelato l’errore dei farisei, ecco la durezza del cuore, che distorce il desiderio di Dio. Infatti, a causa della sua debolezza, l’essere umano tende a trovare soluzioni facili, a creare vie d’uscita alternative, a costruire cuscinetti per attutire i colpi. Ma facendo questo annebbia il sogno di Dio, che è l’unica via che porta alla felicità, perché è il cammino iscritto nel nostro Dna.

La seconda lettura rincuora, ci assicura che la via dell’unione l’ha compiuta per primo Dio attraverso l’incarnazione, la vita, la morte e la resurrezione di Gesù. Il divino ha reso partecipe della sua natura l’umano, aprendogli la possibilità della comunione, rendendo tutti fratelli. Non è utile cercare scorciatoie che alimentano la durezza di cuore, ma è necessario alzare la voce verso Dio Padre che ascolta i suoi figli: “Dio, che hai creato l’uomo e la donna, perché siano una vita sola, principio dell’armonia libera e necessaria che si realizza nell’amore; per opera del tuo Spirito riporta i figli di Adamo alla santità delle prime origini, e dona loro un cuore fedele, perché nessun potere umano osi dividere ciò che tu stesso hai unito. Amen”.