Domenica 8 aprile – Domenica delle Divina Misericordia – Anno B
Domenica 8 aprile - Domenica delle Divina Misericordia - Anno B Al centro del mistero più necessario della nostra vitaAt 4,32-35; Salmo 117; 1Gv 5,1-6; Gv 20,19-31
La Chiesa, con la liturgia del Tempo di Pasqua, ci accompagna a entrare al centro del mistero più necessario della nostra vita, nel cuore del mistero della nostra salvezza. Per cinquanta giorni siamo resi partecipi della scia luminosa della Resurrezione di Gesù, che trascina anche tutti noi a vita nuova.
Gli Atti degli Apostoli, insieme alla lettera di san Giovanni, ci testimoniano che all’atto del credere corrisponde un modo nuovo di vivere l’incontro con Dio e con l’altro: la comunione. Non è solo comunione spirituale, che ci apre all’orizzonte spalancatoci da Gesù e ci avvicina a Dio e a ogni fratello, ma anche materiale, nella condivisione dei beni più ordinari.
Gesù fa breccia nella barricata delle nostre paure e nella tenacia dei nostri dubbi. Lo ha fatto a pochi giorni dalla Sua Pasqua con i discepoli, e poi è tornato per Tommaso. E consegna quasi come pegno e mandato, la pace. Pace che tocca nel profondo l’anima, quella che fa crescere e credere nel bene per tutti e in tutti. La pace che cerca e promuove il perdono.
Per i discepoli di ieri, per noi oggi e per quelli di domani, l’annuncio che recita il salmo: “Non morirò, resterò in vita e annuncerò le opere del Signore”, diventa con Gesù: annuncerò le Tue opere perché nessun uomo più muore veramente, ma il vivere per sempre è l’opera Tua, o Signore!
Nel Vangelo Gesù risorto guarda lontano e lancia a molti, e tra questi anche a noi, una benedizione: “Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!”. È questo uno dei percorsi privilegiati del propagarsi della fede: la testimonianza da uomo a uomo, da fratello a fratello, fino alla fine del mondo. Non ho visto quel costato trafitto, né quelle ferite di chiodi, ma abita e cresce in me la Pace, in ogni aspetto della vita in cui Gesù è mio Signore e mio Dio.