Il Sinodo in tre parole: «Tutti, tutti, tutti!»

Il Sinodo in tre parole: «Tutti, tutti, tutti!» La parola “sinodalità” non è di uso comune nel linguaggio corrente. Spesso, al suo posto, si preferisce l’espressione “camminare insieme”, che rischia però di essere un po’ generica. Ma una mano nella direzione della semplificazione l’ha data lo stesso papa Francesco

Si apre il 4 ottobre con una celebrazione eucaristica in piazza San Pietro l’assemblea generale del Sinodo dei vescovi sul tema della sinodalità.

Si tratta di un evento fra i più significativi della Chiesa universale, anche per le novità introdotte da papa Francesco, che l’ha dilatato nel tempo, ampliato nella composizione e caricato di forti significati.

«Il cammino della sinodalità – ha ripetuto in diverse occasioni il pontefice – è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio ». Ne parliamo qui perché il Sinodo contiene una grande sfida anche dal punto di vista comunicativo.

Basti pensare alla scelta del Papa di farlo precedere da un lungo tempo di ascolto nelle diverse Chiese locali. Una consultazione che – non poteva essere altrimenti – ha coinvolto anche il vasto mondo di internet e dei social.

«Abbiamo voluto portare il Sinodo alla cultura digitale con la dinamica e il linguaggio digitale», ha raccontato monsignor Lucio Adrian Ruiz, segretario del Dicastero per la comunicazione, intervenendo al convegno su “Il Sinodo interroga la comunicazione. La comunicazione interroga il Sinodo”, presso l’Università Lumsa di Roma.

Il «Sinodo digitale» – ha spiegato – voleva essere «un’esperienza missionaria per andare a cercare chi non c’è, e anche una risposta al popolo di Dio che abita questi nuovi spazi».

L’esperienza è durata due mesi e mezzo, si è tenuta in sette lingue e ha riguardato 115 Paesi e più di 100 reti e istituzioni. Sono stati 244 gli influencer coinvolti, mentre 150mila le proposte giunte al Sinodo da 110mila questionari compilati. Sono stati raggiunti – hanno calcolato gli esperti del Dicastero – circa 20 milioni di persone, di cui il 30 per cento erano non credenti, tra i 18 e i 40 anni. E due di loro sono stati scelti dal Papa per partecipare all’assemblea sinodale in Vaticano.

Il primo problema che incontreranno i comunicatori sarà forse legato allo stesso tema dell’incontro.

La parola “sinodalità” non è di uso comune nel linguaggio corrente. Spesso, al suo posto, si preferisce l’espressione “camminare insieme”, che rischia però di essere un po’ generica.

Una mano nella direzione della semplificazione l’ha data lo stesso papa Francesco quando, alla Giornata mondiale della gioventù di Lisbona, si è espresso così: «Nella Chiesa c’è spazio per tutti, per tutti. Nessuno è inutile, nessuno è superfluo, c’è spazio per tutti. Così come siamo, tutti. E questo Gesù lo dice chiaramente quando dice: ‘Andate e portate tutti, giovani e vecchi, sani e malati, giusti e peccatori: tutti, tutti, tutti’».